Roma, 10 gen – Esiste una nazione dove il piano vaccinale procede peggio che in Italia (nonostante loro non abbiano Arcuri): è l’Ucraina. La scarsa disponibilità economica del paese fa sì che le trattative avviate con Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson siano al momento ferme e dall’Unione Europea non è previsto alcun aiuto in tal senso, nonostante i numerosi appelli del primo ministro ucraino Denys Shmyhal. L’opzione relativa al russo Sputnik V non è un’opzione percorribile per l’Ucraina post-Maidan.
L’unica opzione disponibile per Kiev quindi è quella cinese. Alla vigilia di Capodanno è stato annunciato l’accordo con l’azienda Sinovac Biotech per la fornitura di 1,9 milioni di dosi. Un numero non certo sufficiente per soddisfare il fabbisogno nazionale, considerata una popolazione di 42 milioni di persone. E soprattutto nessuna certezza sui tempi di consegna, visto che il vaccino attualmente non risulta registrato ufficialmente nemmeno in Cina.
Vaccinazione clandestina in una clinica privata di Kiev
In uno scenario così drammatico, considerando che l’Ucraina è il diciassettesimo paese al mondo per numero di casi (oltre 1 milione e 110 mila e quasi 20 mila morti), si è aperta la caccia al vaccino ‘clandestino’. Secondo uno scoop del quotidiano ucraino Strana.ua, una élite di politici, funzionari e ricchi uomini d’affari si sarebbe vaccinata presso la clinica privata ‘Mediland’ di Kiev con dosi contrabbandate illegalmente tramite voli charter da Israele al prezzo di circa 2500 euro.
Immediata la reazione da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Ho incaricato il servizio di sicurezza e altri agenti delle forze dell’ordine di verificare immediatamente le informazioni sul presunto contrabbando del vaccino contro il coronavirus in Ucraina. Se qualcuno pensasse davvero di importare il vaccino segretamente e in violazione della legge, la reazione dovrebbe essere la più severa possibile”.
Petizione per chiedere l’utilizzo del vaccino russo
L’emergenza sanitaria in atto ha ulteriormente palesato come l’Ucraina venga presa in considerazione da Stati Uniti e Unione Europea solamente come elemento di disturbo verso la Russia, senza nessun reale intento di integrazione. Intanto il partito filorusso ‘Piattaforma di Opposizione’ ha avviato una raccolta firme per chiedere l’utilizzo del vaccino Sputnik V e la società farmaceutica ucraina ‘Biolek’ ha presentato ufficialmente al ministero della Salute una domanda per la registrazione del vaccino russo.
Lorenzo Berti
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Ma no.
Non sprecassero quei soldi.
Fateli venire in Italia, ma come clandestini.
Vaccineremo pure loro.
In Ucraina contano solo gli Usa seduti al tavolo per un braccio di ferro con la Russia, facendo ancora pesare circa una decina di milioni di morti a causa della Urss. Gli errori si pagano anche e soprattutto sulla terra che si occupa da sempre. E’ qui che sta la vera difficoltà di integrazione…, da una parte o dall’ altra.
“Importare il vaccino segretamente e in violazione della Legge”…!! Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Vietato importare la (presunta) salute?!