Roma, 20 lug – Nessuno si aspettava parole di circostanza, non è certo nello stile di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha però spiazzato tutti, perché nel suo discorso per celebrare i 50 anni dello sbarco sulla luna non si è limitato a celebrare l’impresa americana con toni pomposi. Ha fatto molto di più, ha dichiarato infatti di aver ordinato alla Nasa “di mandare il prossimo uomo e la prossima donna sulla Luna e di fare il prossimo balzo gigante, inviare americani su Marte”.
Una sparata delle sue? Sembrerebbe esserci di più, perché Trump, oscillante tra l’isolazionismo promesso in campagna elettorale e l’interventismo classico degli Usa, prova così a ricalibrare la politica estera americana. L’Unione Sovietica non c’è più ma incombe l’avanzata tecnologica della Cina e in parte dell’India. Uno scenario globale sempre più multipolare che Washington teme.
Di qui l’altra dichiarazione, forse meno d’impatto ma sicuramente più significativa, che rivela gli intenti statunitensi: “La mia amministrazione è impegnata a ristabilire il predominio e la leadership della nostra nazione nello spazio per i secoli a venire”, ha detto Trump.
Eugenio Palazzini
6 comments
dichiareranno guerra alla nazione marziana
[…] Author: Il Primato Nazionale […]
Ecco bravi andate sui satelliti e pianeti così andate via dall Italia, dall Europa e non andate più a fare e fomentare guerre in giro per il mondo.
Occhio che i marziani non hanno bisogno che gli portiate fino a lì la democrazia.
invece di rompere le palle allo spazio, brutto stupido, torna a fare accordi sul disarmo nucleare e sul clima…che è meglio
trump, pensa a disarmare e a pulire questo pianeta…