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Terza dose, nuovo appello Oms: “Rinviarla all’anno prossimo”

by Ludovica Colli
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Roma, 9 set – “Rinviare all’anno prossimo la terza dose del vaccino anti Covid“: è la richiesta dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha chiesto ai Paesi sviluppati che sono già partiti con la somministrazione della terza dose di sospendere la campagna vaccinale almenofino alla fine del 2021. Obiettivo: consentire un flusso sufficiente di vaccini verso i Paesi in via di sviluppo.

Oms: “Rinviare la terza dose di vaccino all’anno prossimo”

Non è la prima volta che l’Oms chiede di rimandare la somministrazione della terza dose. All’inizio di agosto Ghebreyesus aveva già chiesto la sospensione della somministrazione fino alla fine di settembre. Sempre per un problema di accesso ai vaccini da parte dei Paesi in via di sviluppo. Ma i Paesi occidentali, a partire dagli Usa, non hanno risposto all’appello. “Un mese fa ho lanciato un appello ad una moratoria globale delle terze dosi di vaccino almeno sino alla fine di settembre“, ricorda il direttore dell’Oms. Questo “per dare la priorità alle vaccinazioni dei soggetti più a rischio in tutto il mondo che ancora devono ricevere la prima dose di vaccino“, ha spiegato.

“Bisogna vaccinare almeno il 40% della popolazione di ogni Paese”

Ghebreyesus ha lamentato che il suo primo appello è stato vano. Dunque “oggi chiedo di estendere la moratoria alle terze dosi almeno sino alla fine dell’anno, per consentire a ogni Paese di vaccinare almeno il 40 per cento della sua popolazione“. Secondo il direttore dell’Oms, ad oggi i Paesi sviluppati hanno assorbito oltre l’80 per cento dei 5,5 miliardi di dosi di vaccini contro la Covid-19 distribuiti a livello globale. Una disparità che va abbattuta, almeno secondo l’Oms. In effetti anche l’Ema, l’Agenzia europea per i farmaci ha chiaramente distinto tra terza dose per soggetti a rischio e richiamo, spiegando che per quanto riguarda un generico richiamo per chi ha completato il ciclo non c’è alcuna fretta.

“Rafforzare la produzione di vaccini e farmaci in Africa”

Inoltre Ghebreyesus ha sottolineato che la grave iniquità nell’accesso ai vaccini è la prova che occorre rafforzare le capacità di produzione di vaccini e altri prodotti medici in Africa. In questo senso, l’Oms si impegna a sostenere lo sviluppo di tali capacità. Lo ha assicurato il direttore dell’organizzazione Onu nel corso di una videoconferenza con gli ambasciatori dei Paesi membri dell’Unione africana. “La pandemia di Covid-19 illustra anche perché è necessario un quadro normativo continentale unificato. Ho colto l’occasione per invitare tutti i Paesi africani che non l’hanno ancora fatto a ratificare il trattato per l’istituzione dell’Agenzia africana per i medicinali in modo che possa entrare in vigore”, ha concluso Ghebreyesus.

Allo stato attuale la somministrazione dei vaccini anti Covid in Africa – dove vivono 1,3 miliardi di persone – è ferma a percentuali irrilevanti (intorno al 3 per cento).

Ludovica Colli

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Cesare 9 Settembre 2021 - 11:22

Forse i poteri occulti dietro alla truffa covid e al totalitarismo instaurato hanno paura che i paesi non vaccinati abbiano nel futuro pochi casi di malattia covid dimostrando cosi’ l’inutilità di terapie geniche sperimentali poco efficaci e tollerate.Siamo già a 23 mila morti secondo i dati ufficili europei e a centinaia di migliaia di effetti collaterali anche gravi.
Ancora piu’ eclatante sarebbe se i paesi vaccinati sperimentassero altre conseguenze negative nel medio lungo termine nelle cavie, conseguenze che non si verificherebbero nei paesi non bucherellati e che evidenzierebbero altri effetti negativi della sperimentazione

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