Stoccolma, 28 gen – Se in Italia il governo Draghi vuole vaccinare qualsiasi cosa respiri o cammini, la Svezia ha deciso di non somministrare il vaccino ai bambini nella fascia di età che va dai 5 agli 11 anni. Ad annunciarlo ieri è stata Britta Björkholm, funzionario dell’Agenzia della Salute: «Allo stato attuale delle conoscenze in nostro possesso, con un basso rischio di malattie gravi per i bambini, non vediamo alcun chiaro beneficio nel vaccinarli», sono state le sue parole.
Perché la Svezia non vuole il vaccino per i bambini
Insomma, in un’analisi rischi/benefici, è emerso che – ad oggi – i primi superano chiaramente i secondi. Solo in caso venisse prodotto un farmaco più adatto a questa fascia di età, ha proseguito il funzionario dell’Agenzia della Salute, Stoccolma potrebbe rivedere la sua decisione. Per il momento, però, la Svezia non intende raccomandare il vaccino ai bambini dai 5 agli 11 anni. A meno che, beninteso, non si tratti di soggetti fragili e ad alto rischio. Decisione, questa, che è stata presa anche dall’esecutivo del Regno Unito.
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Un modello vincente
Con il no al vaccino da inoculare ai bambini, la Svezia conferma la sua linea leggera nell’affrontare la pandemia. A differenza delle altre nazioni europee, infatti, Stoccolma non ha mai voluto introdurre alcun lockdown. E i numeri, del resto, le hanno dato pienamente ragione: nessun confinamento, contagi alti, ma tasso di mortalità tra i più bassi del Vecchio continente. Inoltre, seguendo la tendenza di molti altri Paesi (escluso, ovviamente, il Draghistan), il governo svedese si appresta ad abolire tutte le altre restrizioni anti-Covid, tra cui l’orario ridotto per il settore della ristorazione e il numero limitato di clienti in locali al chiuso. Questo perché, a fronte di tanti contagi, le ospedalizzazioni sono state assai meno rispetto al 2021. L’obiettivo, quindi, è rimuovere tutte queste misure entro il 9 febbraio.
Gabriele Costa
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