Città del Capo, 6 ago – Se dal 1994, anno della vittoria dell’Anc, in Sudafrica non sembravano esistere forti opposizioni al partito di Mandela, le ultime elezioni amministrative hanno dato un forte scossone alla politica sudafricana, confermando l’ascesa della Democratic Alliance che già nel 2006 aveva vinto le comunali a Città del Capo.
La Da è l’erede del Partito Democratico ed è stata fondata da Helen Zille il 24 Giugno del 2000. Da sempre considerato dalla maggioranza nera come il “partito dei bianchi”, ha però oggi a capo Mmusi Maimane, nero, trentaseienne, di Soweto. Probabilmente la scelta di mettere a capo del partito Maimane è stata una mossa dovuta direttamente a smuovere la considerazione che la maggioranza nera aveva del partito. Mossa a quanto pare ben riuscita, dato che nelle ultime elezioni la DA ha conquistato le più importanti città dello stato sudafricano. L’Anc ha infatti mantenuto il consenso solo nelle aree agricole e nei piccoli centri, incassando pesanti sconfitte nelle grandi aree metropolitane quali Port Elizabeth, Pretoria ed ovviamente Città del Capo. L’eccezione è Durban, dove il partito fondato da Mandela ed ora guidato dall’oramai noto Jacob Zuma, è uscito vincitore. Per quanto riguarda Johannesburg ancora non si hanno risultati esatti, ma ieri i due partiti erano testa a testa.
Una vittoria della Da risulterebbe importante anche per i cambiamenti che potrebbe portare alla politica estera sudafricana. Se infatti da una parte la Democratic Alliance condivide con l’Anc la tradizione che si rifà alla lotta contro l’apartheid, dall’altra parte bisogna tenere conto che le radici del partito fondato da Helen Zille sono ben impiantate nel progressismo di stampo anglosassone ed il partito ha sempre avuto un’agenda chiaramente liberale.
Al di là dei cambiamenti politici che la vittoria dell’alleanza può comportare, è interessante sottolineare come l’Anc, che governa il paese fin dal ’94 ed era divenuto l’icona del sudafrica post-apartheid sia potuto arrivare a subire una così cocente sconfitta. Sicuramente a tal proposito hanno agito diversi fattori. La fama di Zuma potrebbe essere uno di questi, il presidente ha spesso infatti ricevuto accuse di corruzione e di altri reati e nel suo paese, Nkandla, ha subito una pesante sconfitta; c’è inoltre da tener conto del connubio tra una crescita sporadica vicina allo zero e una disoccupazione oltre il 27%.
Edoardo Martino
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Datemi notizie dei Boeri, per favore.