Roma, 3 ago – Ci troviamo ad Hebron, Cisgiordania, luogo di confine tra i territori abitati dai palestinesi e quelli occupati dai coloni israeliani. La strada è stata recintata quattro anni fa dall’esercito israeliano per permettere ai fedeli di religione ebraica di percorrere la via che porta alla Tomba dei Patriarchi. Stando a quanto riportato dai portavoce delle forze armate israeliane anche agli arabi sarebbe concesso l’utilizzo della via asfaltata, ma pochi giorni fa i volontari di B’Tselem, l’organizzazione israeliana che documenta gli abusi nei territori occupati, hanno filmato l’intervento di un soldato che ha letteralmente strappato una bicicletta dalle mani di una bambina di 8 anni. Il video mostra un soldato che con fare aggressivo prende la vici della bambina, la consegna ad un collega il quale la getta nei cespugli. La bambina scappa via piangendo verso alcune amiche, con le quali -probabilmente- stava giocando. Cosa che fanno, o meglio dovrebbero fare tutti i bambini di quell’età. Ma lì non è consentito.
Aurelio Pagani
26 comments
pezzi di merda
Questa retorica infantilista mi sta sul cazzo. In Vietnam, bambini anche più piccoli lanciavano le bombe a mano ai soldati americani. È risaputo che i bambini palestinesi vengono condizionati fin dall’asilo a odiare gli israeliani. Non ne hanno colpa, ma tant’è. L’ho già scritto un’altra volta: io sono nazionalsocialista, ma questo “filopalestinesimo” della destra italiana, del tutto fascullo, dettato soltanto dall’antisemitismo mi fa veramente vomitare. Chi se ne frega della mocciosa con la bicicletta: la prossima volta, impara a giocare in un posto più consono e non dare retta a quelle merde degli adulti palestinesi che l’hanno indotta a imprudenza per poterne trarre un bel video con cui scandalizzare le anime belle occidentali.
Finalmente qualcuno oltre a me da queste parti che – pur riconoscendosi nella destra nazionalista italiana – si infastidisce al “filopalestinesimo dettato dall’antisemitismo della destra italiana”. Grazie Martino.
Bravo Martino hai capito tutto del filopalestinesimo,infatti in Vietnam strano a dirsi erano gli americani che occuppavano un paese sovrano e non viceversa quindi bastava che fosserorestassero a casa loro e non sarebbero successe tutte le brutture che noi sappiamo,per quanto in palestina è una storia infinita che non finirà mai,israele hà preso con la forza e con l’inganno il territorio su cui vive e lo mantiene sempre con gli stessi mezzi,è una storia che non finirà mai,potenti contro pastori!
Lasciamo perdere..
Forse per Martino andava bene anche quando i sionisti hanno ammazzato tre bambini che giocavano a pallone sulla spiaggia di Gaza!
Perché è giusto così: ci sono bambini che possono vivere una vita spensierata e giocare dalla mattina alla sera, ed altri che devono rimanere in casa e crescere con l’idea fissa di poter lasciare un giorno quel paese di merda dove sono nati, lasciandolo così a chi gliel’ha fregato con l’inganno e la violenza.
BEL NAZIONALISMO E PATRIOTTISMO!
Bisognerebbe anche intendersi a quale nazionalsocialismo appartenere: c’è il nazionalsocialismo di popoli che si ritengono tali per condivisione di una terra delimitata naturalmente da confini geografici precisi, per condivisione della stessa storia e della stessa lingua, degli stessi usi e costumi e magari anche della stessa religione.
E c’è il nazionalsocialismo di gente che trova un’unica caratteristica in comune: la religione, ma che parlano lingue totalmente diverse tra loro, sono cresciuti a latitudini opposte etc.. E per il solo fatto di condividere la stessa reli
Scusate, dicevo che per il solo fatto di condividere la stessa religione credono lecito andarsene a vivere tutti nello stesso posto (poco importa che già c’erano altre persone che non condividevano l’idea di lasciar la casa ai nuovi arrivati) e creare uno stato dalle fondamenta totalmente astratte.
Vi pongo una domanda, cari amici: in cosa differisce questo nazionalsocialismo da quello di coloro che in virtù della condivisione della stessa religione (anche se diversa dai sionisti) stanno distruggendo le comunità del medioriente?
Quanto differisce il nazionalsocialismo dei sionisti dal nazionalsocialismo dei fondamentalisti islamici che rivogliono edificare il califfato??
Chi difende il nazionalsocialismo sionista dovrebbe ugualmente difendere il nazionalsocialismo islamista (non a caso il sionismo lo sostiene per i suoi loschi fini, ma anche perché tra compari ci si capisce..).
Inoltre, e concludo, ciò significa screditare il nazionalsocialismo europeo del novecento che evidentemente rientra nella prima tipologia ed è opposta alla seconda.
Riflettete..
Facciamo così: da nazional-socialisti chi scegliamo, bambina con la bicicletta o Thsaal ( mi scuso in anticipo con i puristi della lingua ebraica, non so se si scrive così il nome dell’Esercito israeliano)? Non credo che ci sia molto da pensare…
Poi mi viene da pensare: quando gli americani invadevano l’Europa durante l’uiltima guerra mondiale, i ragazzi della Hitlerjugend, come i volontari minorenni europei, non sparavano con gli 88 sui bombardieri alleati e si facevano massacrare per distruggere c on i panzerfaust i tank nemici? Questo già sarebbe sufficiente per capire da che parte stare..
Alcuni scelgono da che parte stare in maniera analoga a come si sceglie una squadra di calcio cui fare il tifo: per i colori della casacca.
I palestinesi ad alcuni non piacciono perché sono semiti (gli avversari non lo sono, basta vedere qualche foto per capirlo e questa già la dice lunga sulle loro rivendicazioni storico – mitologiche e sulla conseguente retorica nazionalista), sono sporchi (grazie, gli chiudono i rubinetti..) e sono musulmani..
Il loro modello di nazionalsocialismo è uguale a quello di Anders Breivick.
I palestinesi stanno sul cazzo ma non si è in grado di formulare un’argomentazione logica e universale, teoreticamente inoppugnabile: c’è informazione corretta che vi aspetta a braccia aperte!
Qui si ragiona, non si prende posizione per partito preso. Altrimenti si dovrebbe essere contro i palestinesi semplicemente perché quelli dei centri sociali portano la kefiyah!
P.S.: complimenti alla redazione.
Concordo con Martino, limitatamente alla considerazione sul filopalestinesimo, professato da molti esclusivamente per antipatia verso gli ebrei e senza alcuna concreta conoscenza dei palestinesi. Ciò detto, il soldato che maltratta una bimba e la “strada riservata ai coloni” consentono chiaramente di individuare, quanto meno in quello specifico contesto, chi è l’infame e chi è la vittima.
Un uomo senza onore va ripudiato sempre e comunque.
Cari amici, quest’altro tormentone del diritto sulla terra da parte di chi “c’era prima” non è che l’ennesimo, trito, insopportabile luogo comune politicamente corretto. A me la storia dei Romani e dei Germani insegna una cosa: la terra è di chi se la prende. Posso avere simpatia per gli Indiani d’America, ma i bianchi si sono presi la loro terra e tant’è. Esistono due modi di valutare una razza o una cultura: il primo consiste nel riconoscere il suo livello intellettuale e creativo, il secondo la sua forza e la sua capacità di sopravvivere. Ergo: il lupo è il lupo, sarà pure “cattivo”, ma così l’ha fatto la natura; se vuoi impedirgli di ammazzare le pecore, gli spari, non stai a parlargli del diritto di pascolo.
Se quello israeliano fosse un popolo avresti pure ragione. Ma i primi ad essere ingannati al fine di soddisfare il cruccio di una cricca di satanisti finanzieri apolidi sono proprio gli ebrei che in massa hanno colonizzato la Palestina.
Se poi dobbiamo credere alla forza cieca allora benvenuto stato islamico tra il consesso delle nazioni!
Rino, non sto difendendo gli ebrei, non mi frega un cazzo né di loro né dei palestinesi. Io non credo alla forza cieca in sé, bensì alla forza cieca al servizio dei miei valori – o, meglio, ai valori della mia razza – che sono l’opposto di quelli che promanano dalla tre “mistificazioni” monoteiste. Io credo in una razza che non si sottomette a un dio bizzoso e dispotico, ma dialoga con gli Dei dell’Olimpo.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/db/Bundesarchiv_Bild_146-1978-070-05A,_Amin_al_Husseini_bei_bosnischen_SS-Freiwilligen.jpg
Non sopporto né gli utenti che non si firmano né quelli che, invece di argomentare, postano dei link senza nemmeno lo straccio di un commento.
Una nazione non si inventa. E il socialismo in Israele non sanno nemmeno dove sta di casa visto che ci sono almeno cinque gruppi sociali distinti (askenaziti, sefarditi, etiopi ecc..).
Potrei essere anche d’accordo, ma in realtà non sappiamo con certezza come nascano le nazioni. Il Duce diceva più o meno così: «Viene prima lo Stato, poi la nazione». Il Führer la pensava all’opposto. Chi aveva ragione?…
Ok, l’idea che hai tu è quella dell’antica Roma che conquistava a destra e a manca dialogando con gli dei e assecondando gli aruspici ma allo stesso tempo facendo partecipi i popoli conquistati del suo progetto riconosciuto valido, superiore ed inglobante dagli stessi popoli conquistati. Tra i popoli che non hanno riconosciuto la loro superiorità ci sono senz’altro gli ebrei, fautori di un’idea completamente diversa di stato e di rapporto col divino. E ne vediamo gli effetti..
Si prendono le difese dei palestinesi per tutelare il diritto romano sul quale si basa la giurisdizione degli stati di diritto: non per carità verso i più deboli, né per buonismo o per sentimentalismo.
Blondet docet.
Il diritto romano è riservato a coloro che accettano Roma. Altrimenti parliamo dell’ONU. E allora non andiamo più d’accordo. In ogni caso, Rino, apprezzo la tua capacità di obiettare. Diciamo che ti prenderei volentieri nella mia centuria, bonum?… Poi, però, per disciplina, dovresti tacere. 😉
La strumentalizzazione del video potrebbe essere un pretesto per dire che i palestinesi non rispettano i regolamenti imposti dalle autorità israeliane,però da qui a schierarsi con i soldati israeliani ce ne passa. Non è mia intenzione alimentare polemiche sterili su palestina pro o contro, però se si parla di nazional-socialismo non si può dimenticare che il mondo arabo guardava a noi come punto di riferimento per cambiare la propria condizione politica e sociale asservita ai monarchi, in combutta con inglesi e francesi colonizzatori di turno. Si può dire che anche Heichmann collaborò segretamente con i primi coloni sionisti, ma è noto a tutti il triste epilogo della sua vita.
Chi se ne frega di cosa guardassero gli arabi a quei tempi, la politica è fatta di manovre e compromessi. Il fatto di professarmi nazionalsocialista non non significa che io accetti tutte le scelte contingenti – e magari anche lr cazzate – che ha fatto il nazionalsocialismo. Per intenderci, camerata, non sono un “nostalgico”, il mio atteggiamento è critico e dialettico. Arabi e musulmani? Fuori dai coglioni. Ebrei? In una loro patria. Non ho mai creduto nel cosiddeto “olocausto” e al tempo stesso non l’ho mai auspicato. Fuori dalle palle anche voi ebrei, andate pure in Israele, a me sta benissimo, non piangerò mai su quei puzzoni che mandano i bambini a tirare pietre.
Caro camerata, mi scuso per rispondere in ritardo,comunque non volevo passare per nostalgico, casomai preferisco essere “ortodosso” per le scelte in politica estera o in geopolitica del nazional-socialismo. Si, è innegabile, errori vi furono ed anche gravi,però quello fu il modo di operare con il mondo arabo. Il gran Muftì di Gerusalemme fu alleato fedele e fino alla fine condivise le sorti del III Reich; egli fu anche ispiratore di parecchi politici palestinesi, tra cui Arafat. Poi, se vogliamo dire che gli arabi in genere ed i palestinesi non ispirino molta simpatia anche nel sottoscritto, non ho problemi a riconoscerlo. Di principio trovo che Israele è e rimarrà la causa dei conflitti striscianti nel mondo orientale. Concludo ringraziando Te e i partecipanti al piccolo dibattito che si è svolto con interesse e partendo da posizioni anche divergenti, comunque sempre ben argomentato e senza travalicare nella sterile polemica.
Eh sì, sono un po’ indisciplinato. Ci siamo fatti una bella chiacchierata! Alla prossima.