Kenosha, Winsconsin, 27 ago – Nonostante la stampa – tanto una parte di quella americana ferma sulle coordinate liberal quanto la maggioranza di quella italiana– abbia già ricostruito la dinamica dell’uccisione di due antifascisti in Wisconsin per mano del 17enne Kyle Rittenhouse, rubricandola come «bianco uccide due pacifici manifestanti», le cose appaiono molto più complesse di questa semplicistica – o in mala fede? – ricostruzione; una narrazione più utile a rinfocolare la simpatia per i rioters dei Black Lives Matter, che da mesi ormai stanno letteralmente mettendo a ferro e fuoco gli Stati Uniti.
Kenosha è un piccolo, anonimo centro del Wisconsin: le immagini che ci arrivano, ben da prima della sparatoria, sono da teatro di guerra: veicoli in fiamme che ardono segnali stradali e messaggi pubblicitari, devastazioni, saccheggi, scontri di piazza. Non c’è traccia di semplici «pacifici manifestanti», come vorrebbe invece lasciare intendere la stampa progressista. Sempre più simili ad autentici «domestic terrorists»,
gli antifa e i supporter di Blm si sono lasciati andare a una vera orgia di distruzione e violenza, mettendo a repentaglio non più solo le proprietà, i beni e le abitazioni ma le vite stesse degli abitanti. Non è un caso, ad esempio, che proprio una delle due vittime della sparatoria, il 36enne Joseph Rosenbaum, sia iscritto nel registro dei molestatori sessuali del Wisconsin per aver abusato di un minore, mentre sugli altri due coinvolti pendevano denunce per furto e un arresto per condotta molesta sotto sostanze stupefacenti e possesso illegale d’armi. Da qui il contesto al limite del «bellico» in cui si inserisce la figura di Kyle Rittenhouse, il diciassettenne che in compagnia di altri uomini armati si era volontariamente messo a tutela di un impianto di erogazione di benzina per evitarne che fosse distrutto e saccheggiato.
Nonostante il dito puntato della stampa mainstream, i video e le foto scattate in sequenza che ricostruiscono ogni singolo istante di quei drammatici momenti dimostrano chiaramente come Rittenhouse non abbia aperto il fuoco in maniera indiscriminata, ma solo per difendere la propria vita. Kyle è stato letteralmente inseguito da decine di antifa, molti dei quali armati con oggetti contundenti, e aggredito. Lo si vede anche a terra colpito con uno skateboard e, cosa ancora più drammatica, impegnato in un corpo a corpo con uno
dei «manifestanti» che impugnava una arma da fuoco. A riprova del suo oggettivo aver agito per legittima difesa anche la scena, sempre immortalata in video, di lui che dopo aver aperto il fuoco si incammina a mani alzate verso i mezzi della polizia per consegnarsi, e questi lo lasciano andare come se niente fosse.
L’arresto del giovane, con una incredibile incriminazione per omicidio di primo grado, sembra essere il risultato della solita campagna di politicizzazione di questo conflitto.
I video della sparatoria
Cristina Gauri
11 comments
La vergogna suprema è il nostro servizio di ” propaganda informativa “, la RAI, che siamo costretti a foraggiare con le nostre tasse. Ieri mattina ho ascoltato il giornale radio delle 12, la notizia degli scontri era la seconda, dopo l’immancabile bollettino dei contagi. Ovviamente, si dava risalto al povero afro-americano colpito alle spalle dalle forze dell’ordine, intervista alla sorella della vittima, (con traduzione simultanea), stigmatizzazione dell’accadimento, cordoglio per il defunto nel corso dei, legittimi, tafferugli. Nel corso dei 10 minuti, di pseudo informazione, del giornale radio, ulteriore interruzione per aggiornare il numero dei morti nel corso degli scontri: una seconda vittima, annunciata con voce costernata. Guardo televideo, e la notizia campeggia nei titoli di testa…. Mi chiedo: ma a noi, poveri latini, cosa dovrebbe importarci di questa surreale vicenda? Saranno affaracci del popolo statunitense? Non abbiamo altre magagne di cui discorrere, o il mistero della DJ ed il suo, defunto, pargolo non bastano come distrazione di massa? Altro che Cina e Russia, la vera dittatura è quella che stiamo subendo noi!
è triste da dire,ma nel 2020….
ancora oggi,se ti fai pecora il lupo ti mangia:
e si è gia visto decine di volte come va a finire quando questi sfondatori di crani da strada
ti prendono di mira:
agiscono come un branco di sciacalli,
aggredendoti a decine fino ad ucciderti,
spesso…
fino a quando non incontrano una adeguata dose di piombo cinetico,ovvio:
solo allora,diventano all’istante ragionevoli.
quindi altro che imputarlo…
UNA MEDAGLIA,GLI DAREI.
[…] di Cristina Gauri per Il Primato Nazionale […]
Tutto cio e’ una vecchia strategia della sinistra mondialista.. mobilitare squadroni di antifa/centri sociali ecc per ribaltare le lezioni… in questi giorni sono in atto RNC per le ufficializzazioni di DT and MP compe condidati di Novembre. Aparte questo, l’epiosdio chiave e di questo ragzzo prima attaccato con una molotov poi inseguito mentre cercava riparo verso la polizia. Tutto sembra legittima difesa anche per il regolamento di noi checche europee sulle armi. Risultato? I governanti locali tutti di sinitra hanno lasciato i cittadini in balia di queste orde organizzate, il ragazzo accusato di omicidio volontario e la stampa che dipinge il fatto come un odiatore ammazza due gentili protestanti. Se non vi siete ancora tutti accorti di come vi stanno prendendo per il culo avete la m al posto del cervello. Saluti a tutti gli “woke” che ragionano ancora.
[…] per occultarlo– una precisa visione politica. E così, la pagina GoFundMe aperta dal padre del diciassettenne Kyle Rittenhouse per sostenere i costi della difesa legale è stata rimossa dal sito pochissimi minuti dopo […]
[…] che dipinge le 2 vittime della sparatoria di Kenosha, uccise dal 17enne Kyle Rittenhouse mentre cercava di difendersi da un’aggressione di massa, come innocenti martiri dell’antirazzismo e antifascismo. Negli ultimi giorni la stampa […]
[…] furia degli attivisti Black lives matter, Rittenhouse in compagnia di altri uomini armati si era volontariamente messo a tutela di un impianto di erogazione di benzina per evitarne che fosse distrutto e saccheggiato. Rimasto […]
[…] furia degli attivisti Black lives matter, Rittenhouse in compagnia di altri uomini armati si era volontariamente messo a tutela di un impianto di erogazione di benzina per evitarne che fosse distrutto e saccheggiato. Rimasto […]
[…] furia degli attivisti Black lives matter, Rittenhouse in compagnia di altri uomini armati si era volontariamente messo a tutela di un impianto di erogazione di benzina per evitarne che fosse distrutto e saccheggiato. Rimasto […]
[…] furia degli attivisti Black lives matter, Rittenhouse in compagnia di altri uomini armati si era volontariamente messo a tutela di un impianto di erogazione di benzina per evitarne che fosse distrutto e saccheggiato. Rimasto […]
[…] pela fúria dos ativistas Black Lives Matter, Rittenhouse, na companhia de outros atiradores, voluntariamente, decidiu proteger uma fábrica de entrega de gasolina para evitar que ela fosse destruída e saqueada. Permanecendo […]