Roma, 20 giu — Cacciano un ragazzo cieco dalla palestra perché una giovane lo accusa di averla «fissata». Nell’epoca in cui un fischio per strada viene equiparato alla violenza sessuale e una (seppur cafona ed evitabile) pacca sul sedere viene percepita come uno stupro e punita a staffilate, anche fissare troppo intensamente una donna costituisce molestia. Fa parte di quelle «microaggressioni» che le occidentali privilegiate, cresciute a pane e liberal progressismo, hanno inserito nella lista dei grimaldelli con cui torturare l’esistenza di ignari uomini eterosessuali.
Ragazzo cieco cacciato dalla palestra
Parliamo di Toby Addison, 21 anni, non vedente, che ha condiviso sui social l’episodio accaduto anni fa. Il giovane, che è solito condividere momenti della sua vita da cieco in video su TikTok, ha raccontato di essere stato cacciato da una palestra per aver fissato una donna in maniera inquietante. Toby si stava allenando, assorto nei fatti propri, quando lei gli ha urlato: «Ti piace la vista, eh?». Il ragazzo stava letteralmente fissando un punto nel vuoto. «Ovviamente non avevo idea dove il mio sguardo fosse fissato per tutto il tempo degli allenamenti», prosegue. «Stavo solo guardando davanti a me e sfortunatamente c’era una donna che faceva degli esercizi».
3 comments
bella stronza .. poi magari si posta su quel sito li … delle fans
ehehehehe…
non vedo l’ora di incontrare una nazifem invasata che in palestra o su un mezzo pubblico mi farà questo tipo di osservazioni:
non mi manca lingua e argomenti per linciarla verbalmente,
e non escludo di filmarla e fargli passare un pò di rogne legali come spesso cercano di fare loro.
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