Homs, 9 dic- La città di Homs, in Siria, situata a metà strada tra la capitale Damasco ed Aleppo, è stata definitivamente liberata nella giornata di oggi. Popolata di 800 mila abitanti prima di questo conflitto che ormai perdura da quasi cinque anni, è abitata ormai soltanto da 75 mila persone.
A seguito di un accordo stipulato il 1 dicembre tra le forze governative di Assad e i “ribelli” affiliati ad AlQaeda/AlNusra e al Free Syrian Army, oggi 2 mila terroristi hanno lasciato l’ultimo quartiere che l’Esercito Arabo Siriano non era riuscito ancora a strappare alle loro mani (AlWa’er). E’ partito un convoglio di 14 pullman, sotto la scorta delle Nazioni Unite e con la mediazione dell’inviato speciale ONU Staffan De Mistura. Gli oppositori saranno condotti a Idlib, cittadina roccaforte dei gruppi terroristi, e Homs ricomincerà a vivere.
Dalle prime immagini che arrivano dalla distrutta città di Homs sembra che gli abitanti comincino a riprendere il ritmo di una vita normale, di lavoro, scuola, e quotidianità. L’ultimo quartiere che era rimasto in mano ai “ribelli” è stato definitivamente evacuato e Homs è tornata sotto il controllo del legittimo governo siriano.
La liberazione di Homs è carica di un forte significato in quanto questa città fu una delle prime a cadere nelle mani dei terroristi all’inizio del conflitto. Il morale del popolo siriano aumenta e il legittimo governo di Assad gioca le sue carte migliori per liberare i centri nevralgici della Nazione.
Ada Oppedisano
8 comments
Una scenetta già vista in precedenza. Fin da allora avrebbero dovuto, invece, essere avviati ai lavori forzati o fucilati.
…lasciarli “liberi” di andar altrove a far danni? Meglio fare come faceva Saddam Hussein che liberava i prigionieri di guerra, mozzandogli una mano e cecandoli da un occhio. In questo modo otteneva diversi vantaggi: non uccideva, non doveva provvedere al mantenimento di un prigioniero e, quest’ultimo, da uomo libero, non avrebbe più potuto combattere contro l’IRAQ. Anche se sono decisioni non proprio etiche, rimane il rispetto per la vita che non è di secondaria importanza, specie in una terra dove la religione condiziona la pace e la guerra, da secoli…
La forza di un esercito sta nella sua credibilità più ancora che nella modernità dei suoi armamenti. Grazie a questi accordi 2000 tagliagole disperati, assediati in una località densamente popolata vengono rimossi senza colpo ferire ..il vantaggio per l’esercito è evidente ..le divisioni che circondavano quel quartiere sono utilizzabili altrove e Homs è finalmente al sicuro. Speriamo che altre sacche di resistenza prendano la stessa saggia decisione e vadano a farsi “martirizzare” in un luogo lontano dalla da troppo tempo sofferente Siria
Guardate che quei 2.000 non erano prigionieri.
Il contesto di cui parla l’articolo è quello di una tregua temporanea, che ha permesso la liberazione completa di una delle maggiori città siriane e, nei prossimi giorni/settimane il ritorno di decine di migliaia di profughi di guerra nelle loro case.
A livello militare significa che tutte le truppe ed i mezzi militari impegnati su quel fronte possono avanzare o essere impiegati altrove.
Hai detto niente.
Mosche e zanzare e terrorisiti è inutile scacciarli e mandarli via: ritornano.
Non c’è altra via che qualla di schiacciarli.
Schiacciarli, certo.
Dal divano col joypad magari.
Chi non combatte dovrebbe avere l’accortezza di limitarsi al silenzio, al rispetto ed alla condivisione di queste notizie vittoriose.
Per spacciare per “notizie vittoriose” una moina che si ripete già per la terza volta in cinque anni occorre essee del tutto imbambolati dalla propaganda.
Può essere che non ci sia altro da fare, ma in tal caso occorre essere realisti: la vittoria è dei terroristi, è solo questione di tempo.
Autobomba terrorisitica uccide 20 persona ad Homs.
Il risultato delle “vittorie” dell’Esercito Arabo Siriano.