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Russia, chiusa la sede di Amnesty International a Mosca

by Eugenio Palazzini
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Amnesty International protest against repressionMosca, 3 nov –  “Non aprire senza il rappresentante del proprietario, ovvero il dipartimento dei beni della città di Mosca”. Così si legge sui sigilli apposti alla sede di Amnesty International a Mosca. La nota organizzazione internazionale per i diritti umani occupa lo stabile, oggi chiuso dalle autorità cittadine della capitale russa, da circa venti anni e stando a quanto dichiarato dal responsabile moscovita di Amnesty, Serghiei Nikitin, l’affitto è sempre stato pagato regolarmente al comune di Mosca. Stamani però, quando gli attivisti dell’organizzazione sono arrivati davanti all’ufficio “hanno trovato la porta rotta e le serrature sostituite e segni evidenti che qualcuno è entrato forzando la porta”, ha spiegato Nikitin.

Il responsabile di Amnesty ha precisato poi di non conoscere il motivo della chiusura della sede, augurandosi che non abbia a che fare con le attività dell’organizzazione a difesa dei diritti umani. Da parte sua il Cremlino ha però risposto tramite il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, in modo decisamente laconico: E’ la prima volta che lo sento, non ho assolutamente alcuna informazione di sorta”. Il direttore dell’ufficio moscovita di Amnesty ha però puntato subito il dito contro il governo di Mosca: “È un altro segno di come le autorità russe stiano rapidamente dando una stretta alle libertà fondamentali e al lavoro dei gruppi della società civile nel Paese”. Toni mitigati dalla nota dell’organizzazione in cui si leggono parole attendiste: “Speriamo ci sia una semplice spiegazione amministrativa”.

Restano quindi aperti i dubbi sulla reale motivazione che ha portato le autorità di Mosca a sigillare la sede di Amnesty, una delle organizzazioni internazionali che in Russia viene spesso accusata di minare interessi e sovranità nazionali, rispondendo a direttive provenienti da ambienti esterofili.

Eugenio Palazzini

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4 comments

Dino Rossi 3 Novembre 2016 - 6:08

Possono sempre chiedere una stanza in affitto all’ambasciata turca, il sultano sarà felice di ospitarli. In alternativa chiedano al loro amichetto Soresina.

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Anonimo 3 Novembre 2016 - 6:57

Hanno fatto bene a chiuderla,quando amnisty dimostrerà di essere neutrale e non di parte allora si che sarà loro il diritto di avere una sede per poter espletare il loro lavoro questa organizzazione la per me lavora ad orologeria che vadano ad occuparsi dei diritti dei bambini sfruttati in fabbriche sparse per il mondo in paesi emergenti o vadano ad indagare e denunciare le crudeltà sioniste in palestina o in america latina dove madre USA ha il dominio!!

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Massimo 4 Novembre 2016 - 2:32

Mai sentito che abbia fatto qualcosa di utile , le cose che non servono si chiudono

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Anonimo 5 Novembre 2016 - 7:50

E’ uno di quegli enti parassitari che lavora per la sostituzione di popolo dell’Europa occidentale, per fortuna ci sono paesi normali come la Russia che li fanno sbaraccare.

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