Washington, 27 set – A poco più di un mese dalle elezioni statunitensi la volata finale ha offerto la scorsa notte il primo confronto televisivo tra i due contendenti. Secondo le evidenze post dibattito dei primi sondaggisti a vincere sarebbe stata Hillary Clinton anche se il settimanale Time ha rilevato il contrario. E a conferma arrivano puntuali alcuni indicatori finanziari decisamente più traballanti allorquando è Donald Trump a prevalere nei sondaggi. In particolare il peso messicano che ha avuto un netto rialzo dopo il duello tv. L’eventuale vittoria di Trump sarebbe come il fumo negli occhi per la divisa messicana poichè il candidato repubblicano potrebbe imporre l’applicazione di accordi commerciali più penalizzanti per il Messico. I sondaggisti che hanno dichiarato la Clinton vincitrice del primo dibattito tv, hanno così spinto all’insù il peso messicano e il dollaro canadese.
Ma se non mancano mai le speculazioni finanziare ad ogni alito di vento, nelle terre anglosassoni è proprio in queste occasioni che i bookmakers si scatenano. La vittoria della Clinton è cosa oramai certa per la britannica Betfair (vincente con una quota di 1,45, pari al 69% di probabilità di vittoria alle urne).
Il dibattito di per sè ha visto posizioni nettamente diverse su come rilanciare l’economia degli Stati Uniti e sulla questione fiscale. Per il tycoon repubblicano è doveroso una sforbiciata alle tasse per favorire il rilancio economico, mentre per l’ex segretario di stato è necessario un intervento che vada a colpire i più ricchi e le multinazionali.
Non sono mancati colpi bassi e accuse reciproche. Per il magnate repubblicano Hillary Clinton non “ha il fisico per essere presidente degli Stati Uniti“. Nessun riferimento alla recente polmonite che ha colpito la candidata democratica, criticata comunque per aver taciuto il problema. “Ci vuole una gran tempra per poter essere il Commander in chief e lei non ce l’ha“. Così il miliardario di New York ha risposto al moderatore che gli aveva chiesto di motivare la precedente affermazione.
La Clinton ha liquidato la questione affermando che “non appena Trump viaggierà in 112 Paesi, negozierà un accordo di pace, un cessate il fuoco, il rilascio di dissidenti, un’apertura di nuove opportunità in nazioni nel mondo o trascorrerà 11 ore testimoniando di fronte a una commissione del Congresso, mi potrà parlare di chi ha il fisico“. Chiaro il riferimento ai suoi trascorsi come ex segretario di stato.
Sulla spinosa questione della politica internazionale legata al Medio oriente, Trump ha affermato che la Clinton avrà sì l’esperienza ma l’ha sempre gestita male. Secondo il candidato repubblicano avrebbe dovuto risolvere molti dei problemi che ha cercato di affrontare nella sua carriera. “Non è un caso se hai lottato contro l’Isis per tutta la tua vita adulta“, ha detto Trump, come a dire che l’ex segretario di stato non ha una strategia per sconfiggere il gruppo terrorista che però – diversamente da quanto insinuato dal candidato repubblicano – non esiste da quando Clinton è diventata maggiorenne ma dal 2014. L’aspirante democratica ha risposto con poche parole confermando che lei un piano per sconfiggere lo Stato islamico ce l’ha ed è pubblico diversamente dal suo contendente che dice di averne uno ma segreto.
Giuseppe Maneggio