Roma, 31 gen – Scordatevi le battutacce storiche: per chiunque, oggi, invadere la Polonia non sarebbe affatto una pratica agile. E in futuro potrebbe essere ancora più difficile, se non impossibile. Sì perché Varsavia da anni si sta armando fino ai denti e presto potrebbe contare sull’esercito più potente d’Europa. Quanto annunciato ieri dal premier polacco Mateusz Morawiecki va esattamente in questa direzione: nel 2023 la Polonia destinerà il 4% del suo pil alle forze armate. Per l’esecutivo di Morawiecki “la priorità assoluta e più importante” è proprio l’ampliamento dell’esercito e il rafforzamento della presenza della Nato nel territorio nazionale. “La guerra in Ucraina fa sì che dobbiamo armarci più rapidamente. Ecco perché quest’anno compiremo uno sforzo eccezionale: il 4 per cento del Pil alle Forze armate, forse la percentuale più alta di risorse destinata alla difesa tra tutti i Paesi della Nato”, ha detto il primo ministro.
La Polonia avrà l’esercito più potente d’Europa
In realtà la Polonia può già contare su un esercito notevole, secondo Politico è addirittura “il miglior esercito d’Europa. E diventerà solo più forte”. Il premier Morawiecki, il 10 novembre scorso – alla vigilia del giorno dell’indipendenza polacco – non lasciò spazio a fraintendimenti sulle intenzioni del suo esecutivo: “L’esercito polacco deve essere così potente da non dover combattere solo per la sua forza”. A livello militare gli Usa già considerato Varsavia “il nostro partner più importante nell’Europa continentale”.
La Polonia dispone di un esercito di circa 150mila soldati, a cui vanno aggiunti 30mila uomini impiegati nella Difesa territoriale istituita nel 2017. In quest’ultimo caso parliamo di un corpo di militari che vengono periodicamente addestrati sull’uso di armi moderne, tra cui missili anticarro e antiaerei.
Stando alle previsioni degli analisti, entro il 2030 la Polonia potrebbe avere un esercito raddoppiato: 300mila uomini. Per fare un esempio emblematico: quasi il doppio dell’esercito tedesco, che conta su 170mila militari. Con in più una differenza sostanziale: la Germania ha difficoltà a reperire nuove leve, la Polonia no, anche per il timore di attacchi russi. E se la Germania ha annunciato l’aumento della spesa militare al 2% del Pil, come visto il governo polacco punta a un incremento ben maggiore: 4%.
Chi vende le armi alla Polonia
In appena un anno la Polonia potrebbe spendere quasi 30 miliardi di euro in armamenti. Cifra impressionante che la dice lunga sulle intenzioni di Varsavia. Una parte di questi fondi verrà impiegata per l’acquisto di aerei militari e carri armati americani. Varsavia ha ordinato 32 caccia F35 agli Stati Uniti, accordo per 4,6 miliardi di dollari. Sempre con gli Usa ha siglato un accordo per 250 carri armati Abrams, per 4,9 miliardi di dollari.
Ma il grosso della spesa, e questo forse potrebbe apparire sorprendente ai più, è messo sul piatto per l’acquisto di mezzi militari della Corea del Sud. Circa 12 miliardi impiegati per 180 carri armati, 200 obici, 48 aerei da attacco leggeri e 218 lanciarazzi sudcoreani. L’industria delle armi europea è pressoché ignorata dalla Polonia. Come mai Varsavia si rivolge a Seul? Perché la Corea del Sud produce armi e mezzi militari di alta qualità e li consegna rapidamente, questione di poche settimane tra la firma di un contratto e l’invio del materiale.
Eugenio Palazzini