Roma, 10 ott – Sia pur non tra le prime nazioni dell’Africa, il Ghana è un importante produttore di petrolio. L’oro nero ha dato un contributo significativo ai suoi tassi di crescita degli ultimi anni, ma i benefici per la popolazione sono stati minimi. La ricerca e la coltivazione dei giacimenti, infatti, occupa ad oggi un numero ancora non soddisfacente di lavoratori. Il governo è consapevole di questo e per tale motivo intende creare un nuovo polo che possa aggiungere valore al petrolio estratto in loco. Producendo, di conseguenza, maggiori ricadute economiche e occupazionali.
Il nuovo polo per il petrolio del Ghana
La costruzione del polo petrolifero, che sorgerà nella regione occidentale di Bonyere costerà 60 miliardi di dollari. Al suo interno troveranno posto quattro raffinerie da 150mila barili al giorno di capacità, due moli, altrettanti impianti petrolchimici e un sito di stoccaggio. L’obiettivo è quello di attrarre società sia nazionali che straniere, che secondo le intenzioni dell’esecutivo collaboreranno alla realizzazione della gigantesca infrastruttura. Le imprese che parteciperanno collaboreranno con la National Petrolium Authority permettendo al Ghana, stando ai progetti, di diventare un importante centro per la lavorazione del petrolio entro la fine di questo decennio.
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Il parlamento di Accra ha approvato i finanziamenti a ottobre dello scorso anno. Le fasi di costruzione saranno tre, di cui la prima – già in corso – da 12 miliardi di dollari. In conclusione dei lavori, il governo prevede di incamerare sotto forma di tasse e imposte l’equivalente di 1,56 miliardi di dollari l’anno, senza contare inoltre i benefici di più ampio respiro in termini di posti di lavoro derivanti dalla formazione di personale locale.
Giuseppe De Santis
1 commento
Ma sono stati chiesti i permessi a Greta, a Cingolani, a Mattarella e a Bergoglio ?