Ha il pene gigantesco, lo cacciano dal colloquio di lavoro
Lo ha raccontato a un programma trash di Channel 4, My massive cock, in cui — è facile intuirlo — a farla da protagonisti sono uomini che raccontano la difficoltà quotidiana di possedere un pene gigante. Una caratteristica che da molti uomini è considerata come un privilegio, una fortuna, per alcuni possessori della esorbitante protuberanza fallica rappresenta un ingombro che costella la loro esistenza di difficoltà. Lo specifica anche il lancio del programma My massive cock: «Un pene extra large è un oggetto del desiderio per molti, ma per alcuni uomini complica seriamente la loro vita e le loro relazioni. L’unica risposta diventa la chirurgia per la riduzione del pene».
Mutande particolari
Nel caso di Joe, il suo pene è lungo quanto e oltre il suo avambraccio, tanto da costringerlo a utilizzare particolari mutande con una «tasca» perché, letteralmente, non sa più dove metterlo. Questi accorgimenti non sono bastati ad garantirgli il successo nel corso di un colloquio di lavoro, dove le dimensioni del suo pene hanno fatto pensare che avesse un’erezione, ed è stato invitato a tornarsene a casa. «È più spesso del mio avambraccio, ha un diametro di circa 18 centimetri», fa sapere sconsolato Joe.
«La risposta che ho ricevuto da chi ha tenuto il colloquio è stata “Non ti daremo il lavoro. Ti riteniamo un buon candidato, ma a causa delle tue dimensioni pensavamo si stesse verificando qualcosa di “inappropriato” là sotto», ha raccontato al programma. Per il povero ragazzo l’unica soluzione è rappresentata dalla riduzione chirurgica. Già li sentiamo, gli uomini meno fortunati, a gridare che «chi ha pane (in questo caso, pene) non ha denti».
3 comments
Spero per lui che si tratti di un errore e che il suo pene abbia una circonferenza e non un diametro di 18 centimetri.
Fatico a farmi i c. degli altri, ma bravo SR&P, hai scritto quello che comunque pensavo e credo non solo io. Comunque per il lavoro ha più speranze d’ altri visto che oggi giocare sulla salute è oltremodo in essere.
Mal comune mezzo gaudio.