Roma, 29 dic – Il cosiddetto Qatargate, nome iconico ma ormai insufficiente a inquadrare completamente lo scandalo che sta travolgendo l’Ue, assume contorni sempre più grotteschi. Al centro dell’inchiesta portata avanti in Belgio, come sottolineato dal quotidiano Le Soir, c’è soprattutto il “sistema Panzeri”. L’ex europarlamentare prima del Pd e poi di Articolo 1, è ora accusato di aver preso soldi pure dalla Mauritania. Le presunte mazzette non sarebbero arrivate insomma soltanto da Qatar e Marocco, ma anche da uno dei Paesi più poveri del mondo.
Qatargate da impazzire: mazzette anche dalla Mauritania?
La Mauritania, al 161esimo posto su 193 nella lista di Stati ordinata per il loro prodotto interno lordo nominale pro capite, avrebbe infatti consegnato a Pier Antonio Panzeri circa 25mila euro per migliorare l’immagine del Paese africano. Non solo, l’assistente dell’ex eurodeputato avrebbe affittato un appartamento all’ambasciatore mauritano a Bruxelles: il pagamento della locazione sarebbe stata, di conseguenza, il saldo per le attività svolte dai due a favore della Mauritania. E’ quanto lo stesso Francesco Giorgi, ex assistente di Panzeri – nonché fidanzato dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili – avrebbe rivelato agli inquirenti.
Secondo la ricostruzione di Giorgi, oltre al ricchissimo Qatar, di mezzo c’erano quindi anche Marocco e Mauritania. Nel primo caso: l’accordo con Rabat prevedeva “che avremmo lavorato per evitare risoluzioni del Parlamento contro il Paese, in cambio di 50mila euro”. Come già emerso, l’ambasciatore marocchino in Polonia Abderrahim Atmoun, sarebbe stato l’interlocutore.
Leggi anche: Clamoroso Qatargate: eurodeputati pagati dalle spie del Marocco
Nel secondo caso: la Mauritania avrebbe sborsato migliaia di euro perché “ha un problema d’immagine, e per questo s’è rivolta a Panzeri. Ho affittato il mio appartamento (vicino all’Europarlamento, ndr) all’ambasciatore. Quella era la mia controparte. Panzeri ha invece incassato 25mila euro in contanti”, avrebbe dichiarato Giorgi, stando a quanto riportato da Le Soir.
Eugenio Palazzini