Roma, 28 dic – Nel Mar Mediterraneo si aggirano navi russe e a osservarle da vicino è la Marina Militare italiana. Avvistate più volte negli scorsi mesi, adesso a confermarne la presenza è l’ammiraglio Aurelio De Carolis, comandante in capo della Squadra Navale.
L’ammiraglio De Carolis: “Confermo presenza navi russe nel Mediterraneo, le stiamo sorvegliando”
“Confermo la presenza di navi russe nel Mediterraneo. Per cui a noi il compito di sorvegliare il Mediterraneo e controllare da vicino queste navi. Un forte messaggio dal punto di vista della comunicazione strategica che l’alleanza dà”, ha detto De Carolis rispondendo a una precisa domanda dei giornalisti a margine della cerimonia di avvicendamento del Comando tattico dell’operazione Mediterraneo Sicuro (OMS), tenutasi oggi a bordo della nave anfibia San Giorgio, ormeggiata presso la stazione navale Mar Grande di Taranto.
“Quello che tengo a evidenziare – ha dichiarato De Carolis – è che come Marina italiana ci muoviamo in un contesto pienamente sinergico con le altre Marine alleate che operano nel Mediterraneo e con tutte le altre operazioni». Ovvero !quelle dell’Unione Europea come l’operazione Irini, e della Nato come la Sea Guardian”, nonché “quella ancora più importante che vede permanentemente presente nel Mediterraneo la portaerei americana Bush, a bordo della quale sono stato il 15 dicembre. La nostra nave Doria era in quel momento incaricata di curarne la protezione aerea. Questo ci fa molto piacere”, ha aggiunto l’ammiraglio.
De Carolis ha inoltre specificato che “è dall’inizio dell’anno che l’impegno della Marina italiana in attività operative è stato intensificato. Questo si traduce in un maggior numero di navi in mare, per cui uno sforzo più intenso per i nostri equipaggi, tant’è vero che anche in occasione di queste festività sono diverse le nostre navi che sono in mare, alcune delle quali partite proprio qui da Taranto: ieri il cacciatorpediniere Andrea Doria che è inserito nella forza permanente della Nato che opera nel Mediterraneo”.
Quante sono e cosa ci fanno le navi russe nel Mediteranno
La presenza di navi russe nel Mediterraneo non è una novità. Lo scorso giugno l’incrociatore russo Varyag, gemello dell’ormai celebre Movska affondato nel Mar Nero ad aprile, era stato avvistato a largo delle coste della Puglia. Sempre a giugno scorso il capo di Stato Maggiore della Marina, l’ammiraglio Enrico Credendino, aveva fatto presente che nel Mar Mediterraneo erano presenti 18 navi militari russe, più due sommergibili. Un numero senz’altro importante, se consideriamo che nel 2016 soltanto una nave russa si aggirava nel Mare nostrum. Non è chiaro adesso quante siano, ma è possibile che da giugno il numero sia cresciuto.
La presenza di navi russe nel Mediterraneo è in ogni caso la dimostrazione che i venti di guerra possono soffiare oltre i confini ucraini. Mostrare i muscoli alzando la tensione, anche nelle acque del Mare nostrum, rientra nel braccio di ferro tra Washington e Mosca. Ed è in particolare dall’inizio del conflitto in Ucraina che (anche) davanti alle coste italiane si aggirano navi da guerra russe, anzi a dirla tutta ne erano state avvistate ben sei già il 31 gennaio 2022. In quel caso attraversarono il Canale di Sicilia e secondo alcuni analisti avrebbero dovuto raggiungere la Crimea. In realtà quelle sei navi russe erano arrivate nel Mediterraneo dal Mare di Barents e si dirigevano verso le base navale di Tartus, in Siria, l’unica a disposizione di Mosca nel Mare nostrum.
Eugenio Palazzini