In manette il miliardario amico di Clinton per traffico di minori e abusi
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Epstein, 66 anni, fu un tempo grande amico di Bill Clinton; il suo jet privato, un Boeing 727, chiamato Lolita Express, secondo quanto riporta Fox News ospitò per ben 26 volte, dal 2001 al 2003, l’ex presidente americano. Lo stesso aereo con cui il miliardario trasportava minorenni per molestarle nelle sue residenze di lusso. Nel 2002 Clinton disse al New York Magazine: «Jeffrey è sia un finanziere di grande successo che un filantropo impegnato, molto addentro alla conoscenze scientifiche del ventunesimo secolo». Anche Trump figura nelle vecchie conoscenze di Epstein. Sempre al New York Magazine così dichiarava: «Jeffrey è un personaggio incredibile, molto divertente. Anche a lui piacciono le donne, anche se a lui piacciono molto giovani».
«Giovani» fino a che punto? Il procuratore del Distretto Sud di New York, Geoffrey Berman, ha elencato ieri i capi d’accusa: traffico di minori, abusi sessuali. Dal 2002 al 2005 Epstein avrebbe adescato decine e decine di ragazzine, tutte minorenni, portandole nella sua abitazione newyorchese a un passo da Central Park oppure a Palm Beach, in Florida.
Iniziava con le richieste di massaggi per poi finire con molestie e abusi sessuali. Terminata la «seduta» il miliardario allungava alle giovanissime alcune centinaia di dollari e le persuadeva a reclutare altre adolescenti.
Già nel 2008 il magnate fu condannato per violenza sessuale in Florida nei confronti di oltre 30 minorenni: si dichiarò colpevole solo di due accuse statali per prostituzione, fu registrato come sex offender e risarcì le vittime evitando il processo federale. Patteggiò a 15 mesi di detenzione, trascorsi in condizioni privilegiate in un penitenziario. In una cassaforte della sua abitazione erano stati rinvenuti cd con centinaia di fotografie di minorenni nude. Ieri Epstein davanti alla corte si è dichiarato «non colpevole», affermando che le relazioni intrattenute fossero « consenzienti» con persone che riteneva fossero maggiorenni.
Domani 10 luglio il giudice deciderà se liberarlo su cauzione o meno. Ora gli amici di un tempo si affrettano a prendere le distanze da Epstein: Il presidente Trump ha dichiarato ai giornalisti di «non sapere nulla». Alcuni siti di informazione d’Oltreoceano (tra cui Bloomberg) riportano come in un’occasione Trump cacciò Epstein dal suo club di Palm Beach, il Mar-a-lago, per avere cercato di adescare una ragazzina minorenne.
Ieri lunedì 8 luglio, un portavoce di Bill Clinton ha dichiarato di non essere a conoscenza «dei terribili crimini per i quali Jeffrey Epstein ha patteggiato in Florida qualche anno fa, né delle recenti accuse formulate a New York». Nei giorni scorsi una corte d’appello federale ha stabilito la desecretazione dei documenti con i nomi di tutte le persone coinvolte nelle attività del finanziere, sostenendo che «il diritto dell’opinione pubblica all’informazione prevale sulla privacy di certi individui».
Cristina Gauri
1 commento
Salve, ho notato che insistete molto sulle sue amicizie con Clinton ma non dite niente sulle sue amicizie con Trump. Come mai? Sarà sicuramente un caso!