Roma, 28 gen – E’ un video decisamente scioccante quello diffuso dalle autorità di Memphis (Tennessee): mostra cinque poliziotti picchiare a morte, al momento dell’arresto, il 29enne Tyre Nichols. Un pestaggio vero e proprio, avvenuto a inizio gennaio. Immagini brutali che hanno scatenato un’ondata di proteste in diverse città degli Stati Uniti, con i media che parlano di “nuovo caso Floyd”. Il riferimento, quasi inevitabile, è all’afroamericano ucciso da un agente di polizia a Minneapolis, in Minnesota. In questo caso c’è però una differenza sostanziale: i cinque agenti autori del pestaggio sono afroamericani, esattamente come è afroamericano il 29enne da loro barbaramente ammazzato. Stavolta poi, negli Usa non c’è un presidente come Donald Trump da accusa delle peggiori nefandezze e in particolar modo di razzismo. No, stavolta non ci sono appigli per la stucchevole retorica progressista, atta peraltro a scatenare reazioni scomposte.
Memphis, afroamericano ucciso da cinque agenti afroamericani: il video
Per l’esattezza i video sono due. Nel più impressionante, diffuso dalle autorità di Memphis si vede il 29enne afroamericano catturato dopo un tentativo di fuga, trattenuto a terra e colpito brutalmente da cinque agente mentre urla e invoca sua madre più volte. Stando a quanto riferito dai media statunitensi, l’uomo era stato fermato dalla polizia per una presunta guida spericolata.
“Dannazione, non ho fatto niente … sto solo cercando di tornare a casa“, grida il 29enne in un altro video. Gli agenti però non lo ascoltano e lo obbligano a sdraiarsi a terra sulla pancia, spruzzandogli in faccia uno spray al peperoncino. L’uomo fermato si libera, si alza in piedi e corre lungo una strada mentre gli agenti lo inseguono, sparando contro di lui con un taser.
I cinque poliziotti sono stati adesso accusati di omicidio di secondo grado, nonché di aggressione, sequestro, cattiva condotta e abuso. Tutti sono già licenziati.
Proteste in diverse città Usa
Dopo la diffusione dei video, accese proteste si sono verificate in diverse città degli Stati Uniti. Decine di manifestanti si sono radunati a Times Square, a New York, e al momento dell’arrivo della polizia si sono verificati scontri, conclusi con alcuni arresti. In un video diventato immediatamente virale sui social, si vede un manifestante salire sul cofano di un’auto della polizia e distruggere a calci il parabrezza, prima di essere fermato dagli agenti. Le proteste rischiano di infiammare di nuovo gli Usa, ma stavolta, come detto, non c’è l’appiglio dell’antirazzismo. C’è semmai l’atavica questione delle violenze della polizia, a prescindere dal colore della pelle delle persone malmenate. E a volte uccise.
Eugenio Palazzini
2 comments
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Buon razzismo è quello contro lo sbirrismo che è merdismo a prescindere dal colorismo. FOREVER ACAB.