Roma, 19 nov – I clandestini che entrano nel Regno Unito? Presto potrebbero essere “deportati” in Albania. E’ quanto intende fare Londra per tamponare il più possibile l’immigrazione irregolare, stipulando appositi accordi con Tirana. Il piano del governo britannico prevede, nello specifico, di ricollocare i clandestini in centri di detenzione – dove sarebbero valutate poi le domande di asilo politico – in territorio albanese.
Nel Regno Unito, negli ultimi mesi, gli sbarchi sono aumentati sensibilmente. Da inizio anno, rispetto al 2020, sono raddoppiati. Soltanto lo scorso giovedì sono giunte sulle coste inglesi 1.185 persone che hanno attraverso il canale della Manica. Numeri da record, con l’esecutivo guidato da Boris Johnson che si ritrova ad affrontare un problema mai messo in conto prima. Londra ritiene peraltro che la Francia non faccia abbastanza per impedire le partenze dei clandestini dalle proprie coste, i rapporti con l’esecutivo di Macron non sono propriamente distesi e di conseguenza le trattative bilaterali restano complicate. Esempio emblematico: il ministro dell’Interno britannico Priti Patel aveva annunciato un accordo con Parigi per “bloccare al 100 per cento” le partenze dal Pas-de-Calais. Subito dopo il ministro dell’Interno francese, Gerard Darmanin, lo ha smentito categoricamente.
Il piano del Regno Unito per “deportare” clandestini in Albania
Di qui l’idea di trattare con il governo di Edi Rama, come rivelato dal Times. Sul tavolo del negoziato in corso vi sono vari punti, tra cui l’invio dei clandestini in Albania – con voli charter – entro sette giorni dall’arrivo in Gran Bretagna. Una volta analizzate le domande di asilo in territorio albanese, verranno riportati indietro soltanto coloro che otterranno la protezione internazionale. Resta comunque il nodo dei notevoli costi: tra pratiche, voli e contributi all’Albania, il Regno Unito prevede di spendere circa 100mila sterline per ogni immigrato.
“L’elaborazione offshore è la nostra migliore speranza ora, poiché nient’altro funzionava”, ha dichiarato un ministro britannico al Times. Il ministero dell’Interno mostra però massima cautela, visto che la trattativa con Tirana è “appena iniziata”. Secondo altre fonti governative, al contrario, il negoziato sarebbe “a buon punto”. Mentre il vicepremier Dominic Raab, interpellato dal quotidiano, ha precisato: “Stiamo esaminando partnership internazionali che possano portare l’elaborazione” delle domande d’asilo “fuori dal Regno Unito al fine di cercare di ridurre il fattore di attrazione”.
Le strane idee passate
Va detto che l’idea di spedire clandestini in Paesi terzi o in luoghi remoti, non è nuova a Londra. In passato erano già state vagliate almeno due opzioni: le piattaforme petrolifere in disuso (a Gibilterra, nel Mare del Nord e nell’isola di Man) e addirittura l’isola di Ascensione nell’oceano Atlantico. Quest’ultima è un territorio d’oltremare britannico dipendenza di Sant’Elena (isola nota ai più per aver ospitato Napoleone Bonaparte in esilio), abitato da appena 800 persone e difficilmente accessibile.
Eugenio Palazzini
2 comments
Come mancano nuove “Americhe” !
Bravi, così chi non verrà accettato dalla Gran Bretagna, verrà lasciato libero di attraversare lo stretto d’Otranto col barcone e ce lo ritroveremo tra le balle noi come gli altri. Ottima idea Boris!