Londra, 11 mag – Chi vive a Londra non si sorprenderà del fatto che, secondo le statistiche più recenti sul tasso di criminalità, la City abbia superato New York in termini di rapine, violenze e stupri, che hanno avuto un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Questo preoccupante dato ha suscitato un endorsement dello stesso Donald Trump che con un tweet ha dichiarato che il problema era da ascriversi alla “diffusione dell’Islam radicale”: una dichiarazione che ha sollevato non poche polemiche da parte di chi, invece, individuava le cause del fenomeno nei metodi di sorveglianza della capitale, soprattutto a seguito della riduzione delle pattuglie di quartiere nella capitale.
Spesso tuttavia la verità sta nel mezzo, ed è fattuale che la maggior parte dei “crimini da coltello” avvengano nei ghetti enclave di “minoranze etniche”, basti pensare che due terzi degli omicidi coinvolgono under 25 della comunità nera. Una chiave di lettura significativa può essere data dalla lettera di rabbia scritta da un agente della Metropolitan Police della capitale inglese, pubblicata dal quotidiano The Guardian. L’agente – rimasto anonimo – inizia così il suo sfogo: “C’è un detto nella polizia. Non è sofisticato o intelligente, davvero, ed è stato tramandato di generazione in generazione; non è nuovo, “The job is fucked“, dicono”.
Tagli alla polizia
“Sono un agente della polizia metropolitana dal 2014. Ho ansia e disturbo da stress post traumatico. Non mi sento a mio agio nel sorvegliare le strade di Londra e, inoltre, non credo che le persone a Londra siano più al sicuro. Nel quartiere in cui mi trovo – molto simile ad altri quartieri – dove c’è una popolazione di circa 250.000 persone, ci sono in media 10 agenti di polizia per l’intera area a rispondere a tutte le chiamate di emergenza ad ogni turno. Solo due o tre di loro possono guidare con luci blu. Fondamentalmente, pochissimi membri del personale portano i taser. Con un grossa emergenza, come un accoltellamento, non è insolito avere tutti quei 10 agenti in una scena del crimine, il che significa che non c’è nessun altro a coprire le altre chiamate d’emergenza”, scrive il poliziotto.
Situazione fuori controllo
“Come è stato evidenziato dal recente e continuo dibattito sull’aumento dei crimini – prosegue l’agente – c’è stata una rapida ripresa del numero di chiamate, sia riguardanti accoltellamenti ma anche sparatorie. Mi rendo conto che fa parte del mio dovere di agente di polizia, ma il problema è che non credo che abbiamo più il controllo della situazione.” Il problema, ovviamente, deriva da una irresponsabilità della politica, individuabile nei tagli alle altre forze di sostegno della polizia metropolitana portati avanti dall’amministrazione May, così descritta: “Theresa May ha anche sanzionato tagli al personale civile, servizi di ambulanza, squadre di crisi, operatori di chiamata e persone su cui facciamo affidamento per l’intelligence. Come facciamo a sapere se qualcuno ha commesso crimini precedenti, se hanno usato armi? Quanto dovremmo essere preparati? Adesso le nostre mansioni sono state estese, includendo questioni non penali relative alla salute mentale e ai servizi sociali, perché i tagli hanno debilitato anche questi settori”.
“Mentre le pattuglie a piedi sono pericolosamente ridotte, gli agenti di polizia vengono inviati per aiutare i malati di mente, stando spesso seduti per ore con persone che sono un pericolo per loro stesse. Spesso vengono rilasciate un’ora dopo, e la sera seguente riceviamo un’altra chiamata, allo stesso indirizzo, per affrontare di nuovo lo stesso problema”.
Il sistema sicurezza di Londra risulta sull’orlo di una crisi e ancora una volta si nota una maggiore attenzione all’assistenza psicologica e alla comprensione dell’atto criminoso, che impedisce un intervento radicale e di forza per affrontare il problema pragmaticamente. La testimonianza dell’agente si conclude così con un tono di amarezza: “Per anni, molti hanno detto che la polizia è sull’orlo del collasso. Il sentore ora è che non siamo più sull’orlo. Siamo andati oltre il limite. The job is fucked”.
Francesco Susinno
3 comments
Essendo oramai Londra una città islamica, con tanto di sindaco buonista ed ipocrita modello londistan , pare chiaro che oramai ordine e sicurezza siano un dettaglio trascurabile……….. con gli inglesi , dalla may a scendere , impegnati nella ridicola pantomima del variegato universo reale con pargoli vari , scandalucci risibili e peripatetiche varie la sicurezza passa giustamente in secondo piano……….penosi.
Inghilterra: sindaco di Londra ministro dell’interno inglese entrambi musulmani: un caso?
Ormai i britannici stanno diventando una minoranza a Londra.
Ma…affari loro: l’Inghilterra ha voluto colonizzare quasi l’intero pianeta,ora di ritoro si beccano tutte le biodiversità.