Londra, 6 dic – Al di là delle grandi manovre di chi sostiene, direttamente o indirettamente, l’Isis, la radicalizzazione delle masse islamiche consistenti di decine di milioni di persone già residenti a titolo più o meno legale nei paesi occidentali appare costituire un pericolo più immediato alla sicurezza nelle città d’Europa e d’oltre Atlantico.
Per di più, se i massacri di Parigi potevano essere ascritti a un certo grado di organizzazione, eventualmente intercettabili dalle varie intelligence, eventi come quello di San Bernardino negli Stati Uniti rappresentano un pericoloso salto di qualità perché legati ad azioni di singoli o di piccoli gruppi indipendenti e molto difficilmente prevedibili.
Così, intorno alle 19 ora locale del 5 novembre è toccato a Londra, dove un giovane di colore armato di machete ha tentato di sgozzare un ragazzo alla fermata Leytonstone delle metropolitana, che ora si trova ricoverato in gravi condizioni con diverse ferite da arma da taglio. Alcune notizie parlano di ulteriori due feriti in modo più leggero.
L’aggressore, che è stato fermato attraverso l’uso di Taser – armi che lanciano potenti scariche elettriche – ha avuto comunque almeno 10 minuti di tempo prima dell’arrivo della polizia per minacciare altri passanti e gridare “Questo è quello che accade per quello che fate con la madre Siria, tutto il vostro sangue sarà versato”. Il tutto ripreso da video amatoriali.
Mentre la matrice ufficialmente terrorista dell’attacco è stata confermata da Sky News, non si può evitare di notare come questo drammatico evento sia intervenuto appena due giorni dopo la decisione del parlamento britannico di partecipare alle operazioni di bombardamento aereo di obiettivi del Califfato in Siria.
Rimanendo nell’interpretazione più semplice, e fino a prova contraria veritiera, sulla genuinità del gesto, non può non preoccupare la spontanea propensione di individui isolati nelle comunità musulmane occidentali a immolarsi per la causa del Califfo: sebbene la probabilità di essere coinvolti personalmente in eventi del genere rimanga per il momento bassissima, la sfiducia e la diffidenza nei confronti di milioni di potenziali terroristi della porta accanto è sufficiente ad arrecare un danno gigantesco alla percezione della sicurezza di tutti noi.
Francesco Meneguzzo