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L’Isis lancia una nuova strategia terrorista: “Usate il fuoco, appiccate incendi ovunque”

by Eugenio Palazzini
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Roma, 10 gen – Le armi costano e non sono sempre facilmente reperibili, i camion rischiano di essere ormai prevedibili, gli ordigni artigianali richiedono comunque un minimo di preparazione per essere assemblati con efficacia. Ecco allora che l’Isis ha pensato bene di cambiare tattica per gli attentati, almeno stando a quanto chiesto esplicitamente agli affiliati e ai cosiddetti “lupi solitari” intenzionati ad ascoltarne gli appelli. Nel nuovo numero di Rumiyah, rivista online dello Stato islamico, il gruppo jihadista ha lanciato così una nuova strategia meno costosa, facilmente realizzabile, imprevedibile e al contempo potenzialmente devastante: il fuoco.

“E’ un’opzione rapida per coloro che intendono aderire alla nostra campagna contro gli infedeli. E’ una tattica che non richiede l’utilizzo di armi, come avvenuto a San Bernadino ed Orlando né di veicoli come quelli utilizzati in altri attacchi. Con alcuni materiali semplici e facilmente accessibili (cioè infiammabili), si può facilmente terrorizzare un’intera nazione”. L’ultimo numero della rivista in lingua inglese (viene pubblicata spesso anche in altre lingue: francese, russo, indonesiano e tedesco), Rumiyah in arabo significa “Roma” proprio ad indicare l’obiettivo finale dell’Isis, è dedicato interamente a questa nuovo metodo da utilizzare per gli attentati. In particolare in un articolo di cinque pagine, dal minaccioso titolo “Just terror tattics”, viene appunto illustrato come usare il fuoco per realizzare efficaci attacchi terroristici. Secondo l’Isis le reclute devono avere come obiettivi luoghi facilmente attaccabili come “case, condomini, aree forestali adiacenti alle zone residenziali, fabbriche che producono automobili, ditte di abbigliamento, stazioni di servizio, ospedali, bar, discoteche, locali notturni, banche, autosaloni, scuole, università, ma anche chiese, templi e moschee sciite”. Un invito a colpire ovunque quindi ma soprattutto luoghi non presidiati da esercito e forze dell’ordine.

Nella rivista vengono poi fornite istruzioni dettagliate su come realizzare i vari tipi di bombe incendiarie, anche le più semplici come le “molotov, famose per seminare distruzione con il minimo sforzo”. L’Isis avverte poi che “materiali infiammabili sono diffusi ovunque e fanno parte della vita di tutti i giorni, quindi gli attacchi incendiari sono estremamente difficili da evitare. Naturalmente la benzina può essere acquistata in qualsiasi stazione di servizio locale e si tratta quindi di una procedura che non dovrebbe destare alcun sospetto, in quanto è abbastanza comune acquistare benzina”. La rivista dello Stato islamico suggerisce poi agli aspiranti piromani terroristi di “colpire di notte, quando le persone dormono all’interno delle proprie abitazioni”. E di conseguenza hanno una capacità di reazione meno immediata.

Da notare che l’Isis stavolta non invita gli affiliati a suicidarsi, anzi, spiega loro anche come evitare di uccidersi causando l’attentato incendiario. Per la prima volta inoltre l’Isis spiega anche agli adepti come rivendicare gli attacchi, per evitare magari che qualcuno avanzi dubbi sulla matrice degli stessi: “portate con voi una bomboletta di vernice spray o un pennarello indelebile, così da apporre la vostra firma per comunicare al mondo che l’attacco è stato effettuato da un soldato del Califfato”. Un piano terrificante insomma, soprattutto perché non limitato al generico “colpite ovunque”, ma illustrato nei minimi, macabri, dettagli.

Eugenio Palazzini

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2 comments

nemesi 11 Gennaio 2017 - 5:29

la scoperta del fuoco.

io ero riimasto aggiornato ad un milione e mezzo di anni fa,
ma non avevo tenuto presente il testone di questi complessati.

sia ben chiaro,

il problema non è di queste caricature di “guerrigliero” da avanspettacolo, ma invece di chi ha ben pensato di poter fare società ed “integrazione” davvero con questi personaggi.

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No satan 11 Gennaio 2017 - 9:06

Bhe’ il concetto di Dresda rivisitato

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