Roma, 28 nov – Sarà François Fillon il nuovo Presidente della Repubblica francese? Il gollista ha sconfitto, con il 66,5% dei suffragi, il suo rivale nel secondo turno delle primarie del centrodestra transalpino, Alain Juppé. Sarà lui, quindi, il candidato che correrà per l’Eliseo. E, a questo punto, i giochi sembrerebbero fatti (il condizionale è d’obbligo), dato che i socialisti vengono dati per spacciati e Marine Le Pen è data quasi sicuramente al ballottaggio. Il che, se consideriamo l’effetto del “fronte repubblicano” (ovvero la sacra unione di tutti gli elettori contro il lepenismo), parrebbe aprire un’autostrada verso la presidenza davanti a Fillon. Chi è, quindi, il gollista che ha pensionato Sarkozy e si prepara a sfidare Marine Le Pen? François Charles Amand Fillon è nato il 4 mazo 1954 a Le Mans, la città dell’ovest della Francia famosa per la “24 Ore”, una delle corse automobilistiche più note al mondo. È figlio della storica basca Anne Soulet e di Michel Fillon, notaio originario della Vandea. Studente ordinario e diligente, passa comunque agli annali del liceo Notre-Dame de Sainte-Croix per aver aperto in aula una fialetta lacrimogena al fine di evitare un compito in classe e per aver capeggiato una rivolta contro il prof d’inglese.
Studia filosofia e si laurea in diritto pubblico, all’inizio si orienta verso il giornalismo, facendo due anni di stage alla France Presse. Ma è la politica la sua vera passione. Nel suo pantheon, un solo uomo: Charles De Gaulle. I suoi genitori sono militanti della prima ora dell’Union des démocrates pour la République, il partito fondato dal Generale. Il suo esordio in politica avviene all’ombra di Joël Le Theule, deputato e futuro ministro gollista della sua regione, di cui è assistente. Segue il “gollismo sociale” di Philippe Séguin, poi entra nella cerchia del machiavellico Édouard Balladur. Eletto deputato all’Assemblée Nationale nel 1981, verrà sempre rieletto fino al 2012. Sarà ministro dell’Educazione dal 1993 al ’95, ministro alle Poste e telecomunicazioni tra il ’95 e il ’97, ministro degli Affari sociali dal 2002 al 2004, ministro dell’Educazione nazionale nel 2004-2005. Diventato nel frattempo fedelissimo di Sarkozy, quando questi va all’Eliseo diventa primo ministro, carica che ricoprirà tra il 2007 e il 2012. Alle ultime primarie si è presentato come il candidato della “vera rottura”, prescrivendo per la Francia una ricetta ultra-liberale di tipo tatcheriano. Dei sette candidati in corsa, Fillon era quello che proponeva una dose di austerity più imponente.
Nel suo programma figura anche l’abolizione di un totem della sinistra francese, ovvero le 35 ore lavorative, nonché il taglio del 10% del pubblico impiego, per un totale di 500mila posti di lavoro. Pur essendo cresciuto all’ombra di Le Theule, politico notoriamente gay, Fillon è vicino all’ambiente della Manif pour tous ed è un nemico della legge sul matrimonio egualitario, che egli si propone di riscrivere per limitare la piena adozione alle famiglie etero. Ex ministro dell’Educazione, si propone anche di “riscrivere i programmi di storia per concepirli come racconto nazionale”, affinché i ragazzi abbiano “fiducia nella patria”. Sulla scena internazionale, Fillon vanta un’amicizia personale con Vladimir Putin e sostiene l’idea di una coalizione con Russia e Iran per sconfiggere l’Isis in Siria, in cui è arrivato anche a chiedere un sostegno per il governo di Assad in funzione anti-jihadista. Vecchio avversario del Trattato di Maastricht, vuole una “Europa della nazioni” al cui interno la Francia conservi la propria sovranità. È, in generale, un politico scaltro e con la capacità di rimodularsi come più o meno “moderato” a seconda del momento e dell’uditorio.
Adriano Scianca