Madrid, 20 nov – C’è un oggetto misterioso nella geografia politica spagnola. Stiamo parlando di Vox, il partito sovranista guidato dal giovane Santiago Abascal. In effetti, in molti si erano chiesti perché mai la Spagna – tra la sinistra di Podemos e i liberali di Ciudadanos – non avesse ancora un partito populista di destra. Ora, però, questa lacuna è stata colmata. E, stando agli ultimi sondaggi, Vox raccoglierebbe oggi percentuali che si aggirano tra il 5 e il 6%. Una cifra che consentirebbe loro di entrare sia nel Parlamento spagnolo sia in quello europeo.
Ma chi sono i rappresentanti e gli elettori di Vox? Il loro leader è, come detto, Santiago Abascal. Classe 1976, Abascal è nato a Bilbao, nel cuore dei Paesi baschi. Suo padre, politico anche lui, è stato a lungo un obiettivo dell’Eta, la temibile organizzazione terrorista e secessionista d’ispirazione marxista-leninista che per anni ha insanguinato le province basche in terra di Spagna. Saggista ed ex deputato del Partito popolare spagnolo, Abascal è diventato presidente di Vox nel settembre del 2014, nato pochi mesi prima. In generale, Vox non ha collegamenti diretti con la destra franchista, ma riunisce al suo interno esponenti del ceto medio impoverito e della società civile. È, insomma, la «Spagna viva», come amano presentarsi: un partito formato da cittadini comuni, stanchi delle politiche lassiste del Partito popolare e delle folate secessioniste della Catalogna.
Tra i primi punti del programma politico di Vox, infatti, vi è l’abolizione delle attuali autonomie regionali che fanno della Spagna uno Stato semi-federale. Al contrario gli elettori di Vox, animati da un forte patriottismo, chiedono più unità e centralismo, coniugato con una difesa della sovranità nazionale dalle ingerenze di Bruxelles. Per il resto, vogliono aiuti e sostegno al ceto medio, alle famiglie e alle medie e piccole imprese. A ciò è da aggiungere anche un ampio piano di politiche demografiche grazie ad aiuti finanziari alle giovani coppie, per rilanciare così le nascite in una Spagna che fa sempre meno figli. Immancabile, infine, un cavallo di battaglia tipico del sovranismo: la difesa delle frontiere e il blocco dell’immigrazione clandestina. Nel suo programma Vox chiede inoltre di chiudere tutte quelle moschee ritenute covi di fondamentalisti, nonché l’espulsione degli imam facinorosi e degli stranieri che si siano macchiati di reati gravi. Insomma, qualora riuscissero a mantenere, se non addirittura ad accrescere il proprio consenso, a maggio Vox potrebbe entrare all’Europarlamento e andare così a ingrossare le fila dei sovranisti europei.
Valerio Benedetti
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[…] arriverà a delineare due blocchi, quello di Sanchez e quello di Casado: quest’ultimo si è “aperto” al partito sovranista di Santiago Abscal, denominato Vox. Nei sondaggi questi è favoritissimo, si da per scontato il suo ingresso in parlamento ed è una […]
[…] arriverà a delineare due blocchi, quello di Sanchez e quello di Casado: quest’ultimo si è “aperto” al partito sovranista di Santiago Abscal, denominato Vox. Nei sondaggi questi è favoritissimo, si da per scontato il suo ingresso in parlamento ed è una […]