Mosca, 19 nov – Sabato scorso Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha dichiarato che un accordo sul programma nucleare iraniano è vicino. Lavrov si è detto compiaciuto della possibilità fornita dai meeting di Ginevra di superare uno stallo decennale, “una occasione che la comunità –internazionale- (ndr) non dovrebbe perdere”.
La sua valutazione è stata discussa in un incontro bilaterale con Catherine Ashton responsabile della politica estera dell’Unione Europea.Intanto, però, gli Usa lavorerebbero ad un accordo più cauto che non lasciasse campo aperto all’Iran per la sua sperimentazione nucleare e che potesse garantire tempi più lunghi per incrementare il controllo sul programma militare di sviluppo nucleare della repubblica islamica. L’accordo sarà sul tavolo durante la prossima tornata di colloqui a Ginevra .
Gli Stati Uniti, insieme con gli altri quattro membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e la Germania – il cosiddetto P5 +1 – si erano trovati vicini ad un accordo la scorsa settimana, ma l’ostruzionismo della Francia ed il pesante attacco mediatico di Israele avevano fatto naufragare il meeting.
Il timore degli Usa e dei suoi alleati, Israele in primis, è che l’Iran, lasciato libero di procedere sulla via del nucleare, sviluppi armamenti atomici che spaccherebbero lo scacchiere geopolitico mondiale levando proprio ad Israele un preziosissimo primato strategico. Tuttavia l’Iran ha sempre sostenuto che il suo programma nucleare ha scopi puramente pacifici, nega che ci sia un percorso verso le armi nucleari, ma ha ribadito fortemente che non si sottoporrà ad un qualsiasi piano che abbia la volontà di eliminare totalmente il suo programma nucleare .
Alberto Palladino