Berlino, 8 nov – E’ passato poco più di un anno, eppure i cartelli “Welcome Refugees” e gli applausi al fiume di immigrati clandestini nelle stazioni di Monaco o Berlino sembrano un ricordo lontano. Così come i tentativi di minimizzare le violenze degli immigrati a Colonia, da parte del Ministero dell’Interno del Reno-Westfalia, oggi susciterebbero almeno qualche polemica in più. La Germania campione dell’accoglienza non esiste più, o meglio non si può negare che si stia assistendo ad un cambio di rotta. La posizione sugli immigrati assunta dal ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere, in sostanza di “aiutarli a casa loro”, non lascia adito a dubbi.
“Eliminare la prospettiva di raggiungere l’Europa potrebbe far abbandonare ai migranti l’idea di intraprendere un viaggio pericoloso, mettendo le loro vite e i loro soldi a rischio”, ha detto un portavoce del Ministero in un’intervista al giornale Welt am Sonntag. Il governo tedesco arriva addirittura a proporre di bloccare i migranti sulle coste di Tunisia, Egitto e in generale del Nord Africa, per valutare prima dell’arrivo in Europa la validità delle richieste di asilo. Qualcosa di non molto lontano dalla tanto contestata politica australiana, che “confina” gli immigrati anche per mesi (se non anni) in isole, come Nauru, a migliaia di chilometri di distanza dalle proprie coste.
Ma anche senza scomodare l’esempio australiano, le parole dei rappresentanti del Ministero dell’Interno tedesco non sembrano così distanti dalle proposte del premier ungherese Viktor Orban, a cui in più di un’occasione è stato dato dello “xenofobo” per aver proposto di trasferire tutti i “migranti illegali” in campi profughi finanziati e gestiti dalla Ue su “un’isola o una costa del Nord Africa”. L’avvicinamento alle posizioni di Orban da parte del ministro tedesco non poteva non suscitare la levata di scudi dei buonisti tedeschi, con la co-presidente dei Verdi Katrin Göring-Eckardt che ha scusato de Maiziere di “trattare i rifugiati come se avessero una malattia contagiosa”, mentre per il segretario di Die Linke (sinistra) Bernd Riexinger, “si tratta di uno scandalo umanitario ed è un ulteriore passo verso l’eliminazione del diritto di asilo”.
Davide Romano e Roberto Derta