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L’Onu autorizza la guerra all’Isis

by Armando Haller
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isis sconfittaNew York, 21 nov – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato, su proposta francese, la risoluzione che chiede ai membri di “raddoppiare e coordinare gli sforzi per prevenire e reprimere gli atti terroristici” e di “adottare tutte le misure necessarie in linea con il diritto internazionale” per sconfiggere lo Stato Islamico. Un provvedimento che sembrerebbe preannunciare il via libera del Consiglio a un intervento militare in Siria ma che non cita il capitolo 7 della Carta Onu, richiamato in occasione delle grandi missioni internazionali come la guerra del Golfo (risoluzione 678 del 1990) e l’intervento francese in Libia (la 1973 del 2011). Sul tema è intervenuto anche l’ambasciatore russo Vitaly Churkin, chiedendo che qualsiasi intervento avvenga “con il consenso dei governi degli Stati colpiti e continuando quindi a sostenere il legittimo governo del presidente Assad.

Sul fronte militare la questione rimane per ora in mano russa, e parzialmente francese, con le rispettive aviazioni che nelle ultime ore stanno intensificando le operazioni nella zona di Deir el-Zor, nella parte est della Siria.

Nella giornata di ieri erano invece arrivate le prese di posizione dell’Unione, che in un consiglio straordinario sugli interni e la giustizia ha di fatto sospeso il trattato di Schengen, reintroducendo controlli sistematici su tutte le frontiere esterne e coordinando lo scambio di informazioni sui cosiddetti foreign fighters. A margine della riunione il commissario Dimitris Avramopoulos si era spinto addirittura oltre, proponendo la creazione di “un’agenzia di 007 europei”. Suggerimento accolto tuttavia più che tiepidamente da Francia e Germania che hanno ribadito l’importanza della condivisione dei flussi informativi ma rivendicato l‘autonomia nazionale sull’apparato di intellignence: “Non siamo pronti a cedere sovranità su questo punto. Piuttosto dobbiamo fare in modo che i singoli Paesi collaborino di piùha dichiarato il ministro degli interni tedesco Thomas de Maiziere.

Armando Haller

 

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