Roma, 14 giu – Lo stragista di Orlando Omar Mateen? Aveva visto due gay baciarsi due mesi fa e da allora covava odio, ha assicurato il padre, forse desideroso di sviare le indagini dalla pista jihadista. Eppure comincia a farsi largo l’ipotesi che Mateen fosse egli stesso un omosessuale. Secondo numerosi testimoni, l’uomo frequentava da molto tempo il night club Pulse, noto come discoteca gay. Inoltre lo stragista aveva scaricato una app dedicata agli incontri tra uomini e in almeno una occasione aveva chattato con un ragazzo omosessuale, che ora lo ha riconosciuto. “È lui”, afferma con sicurezza un ragazzo che esegue performance nel night club. Secondo tale testimonianza, Mateen “veniva al Pulse da almeno 3 anni”.
Un’altra dipendente della discoteca, la transessuale Aries, conferma di aver visto il futuro stragista uscire ubriaco dal locale in molte occasioni. Aries aveva parlato con Omar e aveva addirittura ricevuto delle confidenze: “Si ubriacava moltissimo. Non poteva bere quando stava a casa, con sua moglie e la sua famiglia. Suo padre era molto severo e lo rimproverava continuamente”. Al Los Angeles Times, un ragazzo afferma di aver ricevuto numerosi messaggi da parte di Mateen tramite una chat gay. Il dialogo però non era mai sfociato in un incontro vero e proprio, ma l’uomo dice di aver riconosciuto Omar mentre entrava al Pulse nella notte tra sabato e domenica intorno all’una, un’ora prima della strage. La ex moglie e un compagno di classe del killer hanno poi affermato che il ragazzo era gay, ma che non osava ammetterlo. E ancora, al Palm Beach Post un vecchio amico di Mateen racconta di aver frequentato bar gay con il futuro stragista. E che un giorno Omar gli aveva chiesto di uscire per un appuntamento romantico, ma aveva ricevuto un rifiuto.
Ovviamente l’eventuale inclinazione omosessuale dello stragista non smentirebbe la pista “omofoba” – non sarebbe il primo caso di odio patologico per i gay originato da una omosessualità latente e repressa. In questo caso, tuttavia, la tendenza non sembrerebbe neanche tanto repressa: chi frequenta locali gay e fa uso di chat per gay sembra già piuttosto avanti nell’accettazione della propria condizione. L’impressione è che in tutta questa vicenda ci sia ancora molto da scoprire.
Giorgio Nigra
3 comments
Una dimostrazione in più che i finocchi sono gente deviata.
Sì … gente deviata, certo.
A mio avviso Nigra ha ragione, adesso spuntano come funghi testimini pronti a giurare che era gay, si ubriacava come una cocuzza e cercava incontri su chat dedicate. Mi sembra che si voglia mettere la testa sotto la sabbia. Sarà stato anche gay ma avrebbe potuto benissimo fingersi per “infiltrarsi” in un ambiente fatto di persone che nella visione dell’islam radicale,sono peccatori da eliminare cruentemente. La versione di un gay “omofobo” di uno squinternato torna comoda a Mr barack Hussein Obama &Co. per non alienarsi l’elettorato islamico in vista delle elezioni?