Washington, 15 mar – Il Pentagono conferma l’uccisione del comandante dell’Isis Omar al Shishani, colpito la scorsa settimana durante alcuni raid aerei e deceduto poco fa a seguito delle ferite riportate. Leader delle truppe cecene affiliate al Califfato islamico, ex cristiano proveniente dalla Georgia e convertito all’Islam dopo una lunga frequentazione con la comunità cecena, a 27 anni si trasferisce dapprima in Turchia e secondariamente in Siria arruolandosi inizialmente nel fronte Al-Nusra. Una volta abbandonato il gruppo affiliato ad Al- Qaeda, diventa uno dei principali comandanti militari dello Stato Islamico, svolgendo un ruolo che potrebbe definirsi quello di “ministro della Difesa” dell’Isis.
Il padre ha dichiarato: “Disse che doveva partire, che lo faceva per una questione di fede, ma io ero convinto che lo faceva per via della nostra povertà. I soldi non sono il motivo per cui adesso mio figlio porta avanti questa guerra, ma furono quello per cui ci lasciò”. Sulla testa di Omar Al Shishani (“Il Ceceno”), al secolo Tarkhan Batirashvili, pendeva una taglia di cinque milioni di dollari: addestrato dalle forze americane, fu membro di una delle unità d’elite dell’esercito georgiano nel periodo della guerra contro la Russia del 2008 ma venne in seguito scartato per via di una ferita che compromise le sue abilità militari secondo gli standard richiesti.
Malgrado le conferme americane restano però dubbi sulla morte di al Shishani, l’agenzia di stampa dell’Isis ‘Amaaq’ ha smentito l’uccisione del braccio destro del “califfo” Abu Bakr al-Baghdadi sostenendo che non è stato neppure ferito.
Ada Oppedisano