Roma, 4 feb – Negli ultimi anni trovare casa a Dublino e in molte zone dell’Irlanda è diventato sempre più difficile e i costi delle poche abitazioni disponibili hanno raggiunto cifre stratosferiche, costringendo molti irlandesi a vivere in alloggi sovraffollati. Alcuni, meno fortunati, anche a dormire per strada. Sia la classe politica che i mezzi di informazione hanno ignorato uno dei motivi di questo problema che va ricercato nell’aumento del numero di immigrati e rifugiati che ha messo sotto pressione il mercato immobiliare. Adesso però, in Irlanda, molte persone si sono stufate e hanno dato vita a una serie di proteste.
Irlanda, le proteste contro l’immigrazione forzata
Alcuni giorni fa, a Dublino, centinaia di persone hanno manifestato davanti alle sedi dei principali partiti politici, mostrando la loro rabbia dovuta alla decisione del governo irlandese di aprire un centro per rifugiati in una zona abitata per dalla classe operaia. I 300 dimostranti fanno parte del gruppo Dublin Says No, (Dublino dice no), e hanno protestato davanti agli uffici della leader dei Social Democratici Roisin Shortall, del parlamentare della Fiannaa Fail, Paul McAuliffe e del deputato del Sinn Feinn, Dessie Ellis.
Sarebbe facile pensare a questa protesta come a un caso isolato, ma non è così, considerando che qualche settimana fa un’altra manifestazione era stata organizzata davanti allo Shelbourne Hotel, sempre a Dublino e sempre contro la politica sull’immigrazione del governo che ha permesso l’arrivo di migliaia di immigrati e richiedenti asilo, offrendo loro un posto in cui vivere mentre molti irlandesi non riescono a trovare un’abitazione.
Al contrario di altri Paesi europei, l’Irlanda non ha avuto in passato movimenti anti immigrazione e il fatto che di recente ci siano state manifestazioni di questo tipo dimostra che anche nella Repubblica insulare una parte della popolazione si è stancata della politica delle porte aperte.
Un aspetto interessante di queste manifestazioni è l’approccio dei media locali, i quali pur condannandone in metodi, ammettono che il governo sbaglia a costruire centri di accoglienza senza consultare la popolazione, giustificando questa posizione col fatto che l’arroganza politica non fa che aumentare la popolarità dei movimenti politici anti immigrazione.
Giuseppe De Santis
1 commento
i prezzi della case a Dublino sono aumentati a causa dell’enorme vitalità economica dell’economia digitale e tecnologica che attrae di continuo lavoratori specializzati dall’estero, i rifugiati non impattano su queste dinamiche