Baghdad, 23 dic – In Iraq le forze regolari hanno dato il via alla riconquista della città di Ramadi, uno degli ultimi centri abitati del Paese rimasto in mano alle forze dell’Isis. Preannunciato da parecchi mesi, l’ultimo assalto ai jihadisti di al-Baghdadi ha avuto inizio. Nel centro della città restano asserragliati circa trecento miliziani del gruppo terroristico.
La città di Ramadi si trova a 120 km a ovest della capitale Baghdad ed era stata conquistata dall’Isis nel maggio di quest’anno. “Siamo entrati nel centro di Ramadi da numerosi fronti – dichiara il portavoce dei servizi iracheni, Sabah al-Nomane – e abbiamo cominciato a bonificare i quartieri residenziali”. La bonifica completa della città è prevista entro le prossime settantadue ore: ad ora solo il 50% è stato riconquistato. Il problema più impellente resta la difesa dei civili che, pur essendo stati invitati ad abbandonare l’area tramite un lancio di volantini sganciati dagli aerei militari sulla città, non sono riusciti a farlo a causa dell’interruzione delle vie di comunicazione. Secondo Eid Ammash, portavoce del Consiglio provinciale di al-Anbar, i terroristi tengono alcune decine di civili in ostaggio da utilizzare come scudi umani all’arrivo delle forze armate regolari. La prima breccia è stata aperta nei quartieri di al Bikr e al Ramel senza incontrare particolare resistenza, se non cecchini e kamikaze.
I miliziani dell’Isis, secondo fonti militari, utilizzerebbero dei tunnel sotterranei per difendersi dagli attacchi dell’aviazione. Nonostante questo, una nota della tv di stato irachena annuncia che sono stati uccisi ben otto comandanti dell’Isis attraverso attacchi portati avanti per mezzo di F-16.
Il governo di Baghdad chiude il suo bilancio annuale di riconquista con un 6% in più di territorio detratto alle postazioni dell’Isis, mentre l’Isis perde il 14% del suo controllo territoriale, per un totale di 12.800 km quadrati riconquistati dalle forze governative dell’Iraq e della Siria.
Ada Oppedisano