Teheran, 27 luglio- Continua la guerra su Twitter tra Stati Uniti e Iran. A rispondere alle provocazioni di Donald Trump, questa volta, non è il presidente iraniano Hassan Rohani, bensì il generale comandante della brigata “Al-Quds” dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (Pasdaran), Qasem Soleimani. “Fate attenzione” aveva tuonato Trump pochi giorni fa contro la nazione persiana, la quale si era macchiata della colpa di dichiarare, tramite il suo presidente, la propria completa sovranità sullo scacchiere mediorientale in ambito sia economico che politico. A scatenare la diatriba è stata la questione della chiusura dello stretto di Homruz da parte dell’Iran, nel caso in cui gli Stati Uniti volessero perseguire l’intento di porre l’embargo sull’oro nero iraniano, previsto per il 4 novembre prossimo (data significativa, in quanto anniversario della cattura degli ostaggi americani presso l’ambasciata di Teheran poco dopo la Rivoluzione del 1979). La chiusura dello stretto e l’eventuale embargo derivano dal mancato accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran.
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La risposta del capo dei Pasdaran al governo statunitense è forte: “Siamo più vicino a voi di quanto non possiate immaginare. Siamo pronti. Non dimenticate che siamo le Forze Al-Quds” . Il generale, durante un discorso tenutosi nella città di Hamedan, nell’Iran centrale, ha continuato: “Come soldato è mio dovere rispondere. Come osi minacciarci? Se voi comincerete una guerra, noi la termineremo. Se Trump vuole usare il linguaggio della minaccia dovrebbe rivolgersi a me, non al presidente”. Soleimani è attualmente a capo delle operazioni antiterrorismo condotte dal contingente iraniano in Siria e Iraq.
Ieri, Trump, parlando alla platea dei membri dell’organizzazione di reduci Veterans of Foreign Wars, ha dichiarato: “Vedremo cosa accadrà, ma siamo pronti a rinegoziare un nuovo accordo (sul nucleare). Quello che è stato realizzato dalla precedente amministrazione (Barack Obama)è stato un disastro”. Ma il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qasemi, non ha dubbi: “Non terremo mai negoziati bilaterali con gli Stati Uniti sotto l’ombra delle loro minacce”.
Ada Oppedisano
Iran: anche i Pasdaran rispondono alle minacce di Trump
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