Londra, 15 lug – Solo ieri il Daily Mail riportava dell’arresto di un agente immobiliare in Inghilterra che si era recato dalla polizia per contestare la paternità di un tweet razzista indirizzato ai giocatori neri della nazionale inglese. Oggi gli arresti per le medesime ragioni sarebbero saliti a quattro.
Inghilterra, due arresti solo ieri
In effetti, già ieri assieme alla notizia del cittadino di Manchester arrestato per un tweet razzista e al quale sono stati sequestrati computer e laptop si aggiungeva quella di un allenatore di calcio 50enne finito in manette per le medesime ragioni. Entrambi contestavano di aver effettivamente scritto tali tweet, sostenendo di essere stati oggetto di una violanzione di account da parte di sconosciuti.
Il problema dei “tweet razzisti”
Secondo l’agenzia Dire, ad oggi, a distanza di appena 4 giorni dall’infausta (per l’Inghilterra) finale degli Europei si sarebbe raggiunta quota quattro arresti per insulti razzisti nei confronti dei giocatori Marcus Rashford, Jadon Sancho e Bukayo Saka, tutti e tre di colore e tutti e tre “colpevoli” di aver sbagliato i calci di rigore che hanno consegnato la coppa all’Italia nella finale di Wembley.
Johnson: “Vi troveremo”
Immediatamente gli insulti razzisti, spesso sotto forma di tweet, che hanno riempito il web in patria dei giocatori di Southgate sono stati condannati da tutti, in primis da Boris Johnson il quale ha dichiarato: “Noi lavoriamo in stretta collaborazione con i social media. Se vi identifichiamo, vi troveremo e dovrete affrontare le conseguenze”. Ironia della sorte, poi, come se non bastasse il razzismo di cui sarebbero stati vittime i tre giocatori, per le loro scarse capacità nel battere i penalties non sarebbero nemmeno da insultare loro, ma un algoritmo che li ha scelti (per stessa ammissione di Southgate).
Ilaria Paoletti