Roma, 15 mag – Domenica i passeggeri di un treno ad alta velocità dell’ÖBB, che percorreva la tratta austriaca da Bregenz a Vienna, poco prima di St. Pölten hanno udito uno strano annuncio che sembrava giungere da ben altri tempi. Anziché avvertire i passeggeri sulla fermata successiva, dai diffusori acustici del mezzo è uscita la voce di Adolf Hitler con tanto di folla festante al grido “Sieg Heil”. Inoltre, a precedere il “nostalgico” audio, per svariati minuti gli altoparlanti hanno emanato informazioni errate e prive di significato. Secondo la stessa compagnia di trasporti ÖBB, per il fatto sono state segnalate due persone, intercettate tramite analisi video del servizio di sicurezza interno del mezzo. Secondo la compagnia ferroviaria austriaca, le registrazioni sono state effettuate direttamente sul treno tramite gli interfoni.
Lui è tornato!
Il fatto è stato immediatamente segnalato alle autorità. “Due uomini sono stati denunciati dall’ÖBB”, ha dichiarato questa mattina Roland Scherscher dell’Ufficio statale per la protezione della costituzione e la lotta al terrorismo della Bassa Austria, su richiesta dell’APA. “Gli indagati non sono stati ancora interrogati – continua – Questi sono passeggeri, non personale ÖBB”. Secondo Scherscher, le indagini vengono condotte secondo il cosidetto Prohibition Act, un insieme di leggi e norme, paragonabile alle italiane leggi Mancino e Scelba, che vietano ogni tipo di diffusione di simboli, discorsi o, semplicemente, pensieri, di matrice fascista o nazionalsocialista.
I “treni della memoria”
Sembra però che il fatto avvenuto domenica non sia per nulla un caso isolato: all’ÖBB sono noti in totale tre casi in cui gli altoparlanti sono stati “dirottati” da strani hacker. L’incidente di domenica è però stato il primo a far scattare il “campanello d’allarme democratico”. Sull’improvvisato “treno della memoria”, i passeggeri potevano ascoltare estratti di una registrazione storica di un discorso del Führer, seguita dagli inconfondibili cori della folla che urlava “Sieg Heil”. I primi due incidenti di questo tipo si erano verificati solo la scorsa settimana, sempre sulla stessa rotta tra St. Pölten e Vienna, ha spiegato un portavoce dell’ÖBB. È probabile che i responsabili abbiano aperto i citofoni che si trovano in ogni carrozza con la propria chiave, che ogni impiegato ferroviario ha, e poi abbiano riprodotto le registrazioni.
Andrea Bonazza
1 commento
Ogni tanto è bene risentire l’ originale per riportare a galla certe differenze.