Pristina, 6 mar – A sei anni dalla autoproclamata indipendenza le autorità kosovare hanno annunciato l’imminente formazione del Ministero della Difesa e di un esercito nazionale del Kosovo (FAK), che andrebbe a sostituire le forze di sicurezza odierne (FSK),
Immediata la reazione di Belgrado: il premier serbo Dacic ha infatti dichiarato che le autorita’ di Pristina avevano annunciato tale intenzione gia’ in passato, e noi avevamo chiesto garanzie a Nato e Kfor che un eventuale Esercito kosovaro non dovrebbe in nessun caso entrare nel nord del Kosovo senza l’approvazione della Kfor.
In effetti solamente lo scorso febbraio la NATO si era espressa in senso contrario alla possibilità per il Kosovo di dotarsi di un proprio esercito. Pochi giorni fa invece fonti dell’Allenza atlantica hanno fatto sapere,come riporta l‘Ansa, che La Nato non ha comunque potere decisionale sulla creazione di Forze armate regolari . La Nato non prende decisioni sulla struttura, il mandato e la missione della Forza di sicurezza del Kosovo, un tema questo che e’ di competenza del governo di Pristina, ha detto l’anonima fonte Nato.
L’”esercito” dovrebbe, nelle intenzioni del premier Hashim Thaçi, essere composto inizialmente da 2,500 uomini, con armamento perlopiù leggero. L’attuale premier, noto con il nomignolo di Gjarpëri, “il serpente”, era uno dei leader del gruppo criminale-terroristico UCK.
Dopo la guerra non esitò a far giustiziare capi-fazione rivali nella scalata al potere, e costituì un partito, il PDK, con la parte della leadership dell’UCK a lui fedele. Nel 2009 Nazim Bllaca ex sicario e membro dell’organizzazione terroristica ha ammesso di aver ucciso almeno una persona e di aver partecipato a diverse azioni criminali negli interessi del PDK.
Secondo la Serbia l’exploit di Pristina è in palese contrasto con gli accordi di normalizzazione dei due Paesi firmati a Bruxelles il 19 aprile 2013.
In effetti la nascita di regolari forze armate kosovare potrebbe costituire la miccia per far esplodere rancori e rivalse tra le due etnie. In particolare nella zona nord del Kosovo, che è ancora e nonostante tutto regione a fortissima prevalenza serba, che tuttora si rifiuta di prendere parte alla “vita politica” di coloro che sono visti come usurpatori ( è un dato che alle elezioni del 2007, che portarono alla vittoria di Thaçi, il 40% dei cittadini, cioè i serbi, si rifiutò di votare).
E’ facile intuire da chi sarebbe composto il neonato esercito del Kosovo, e cioè da coloro che al momento sono membri della Forza di sicurezza: tutti ex- membri dell’UCK, i cui legami con la malavita, specie per quanto riguarda lo spaccio di eroina e il traffico di organi, sono da tempo acclarati. Ed è altrettanto facile intuire per quale motivo Belgrado tenti di proteggere la sua minoranza da un esercito che sarà composto da ex terroristi che hanno cercato in ogni modo di “ripulire” il Kosovo dai serbi, e sai mai che gli rivenga voglia.
Valentino Tocci