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I “ribelli moderati” ci piacciono solo in Siria: allerta 007 per jihadisti di ritorno

by Giorgio Nigra
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i ribellim moderati sono terroristiRoma, 20 mar – I “ribelli moderati” siriani piacciono all’Occidente solo fino a che restano in Siria. I dolori iniziano quando, sconfitti sul campo dall’esercito di Assad, tornano nelle metropoli europee che avevano lasciato per andare a portare la “democrazia” a Damasco. I miliziani dell’Isis in ritirata spaventano l’intelligence, giacché si teme che potrebbero tornare per portare il terrore in casa nostra. L’Italia, in particolare, alza l’allerta in vista delle celebrazioni del Trattato di Roma, che nel prossimo weekend raduneranno nella capitale i capi di Stato della Ue. I vertici dell’intelligence restano convinti che il terrorismo jihadista colpirà anche da noi, magari proprio approfittando della simbolica ricorrenza del prossimo fine settimana. Ottomila soldati continuano a presidiare piazze e monumenti; agli agenti è stato chiesto di girare sempre armati, anche quando sono fuori servizio.

Misure che nascono dall’esperienza degli attacchi condotti sulle strade in Francia, in Germania, in Belgio. Soprattutto viene rafforzata l’attività di controllo sul territorio, a qualunque ora: quella vigilanza che ha permesso di individuare Anis Amri, il killer di Berlino bloccato durante un pattugliamento di routine a Sesto San Giovanni dopo avere attraversato indisturbato quattro Paesi.

Intanto le notizie che vengono dall’Europa non sono certo rassicuranti: l’attentato all’aeroporto di Orly, l’uomo che ha sgozzato padre e fratello in centro a Parigi, continui fatti di sangue che insanguinano la Germania e di cui non si capisce bene il grado di “spontaneità”. Oltre agli attacchi esplicitamente legati agli jihadisti in fuga dalla Siria, infatti, c’è anche da tener conto dell’effetto emulazione da parte di lupi solitari, sbandati e alienati vari (è il caso del delinquente abituale di Orly, che faceva convivere il Corano e la cocaina, in un mix esplosivo). L’allerta, quindi, non potrebbe essere più alta.

Giorgio Nigra

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