Atene, 19 set – Sarà perché hanno inventato loro la democrazia – come in questi mesi è stato ripetuto con una certa disinvoltura filologica – ma i Greci, ultimamente, votano decisamente troppo spesso. Domani, infatti, la Grecia andrà alle elezioni per la quinta volta negli ultimi sei anni.
Tutto nasce dalle dimissioni del primo ministro Alexis Tsipras, rassegnate lo scorso 20 agosto, dopo che la sua resa incondizionata alla troika aveva creato un terremoto in Syriza, il suo partito.
Alle elezioni di domani si presenteranno 19 partiti, ma solo pochi hanno speranze di superare lo sbarramento: Syriza (estrema sinistra), Nuova Democrazia (centrodestra), Unità popolare (estrema sinistra, si tratta del partito nato dagli scissionisti di Syriza), Partito comunista greco (ancora più radicale), Pasok (il partito socialista), To Potami (liberale), Anel (destra populista, è stata al governo con Tsipras), Unione dei centristi (moderato) e ovviamente Alba Dorata.
Il movimento nazionalista ha dovuto affrontare la sua seconda campagna elettorale con gran parte dei dirigenti in carcere o comunque dall’agibilità politica fortemente limitata, in seguito alla forte repressione abbattutasi sul partito.
Ciononostante, le attività sociali promosse da Ad e la perdita di credibilità degli altri partiti hanno fatto sì che il movimento non perdesse consensi, anzi. I sondaggi lo danno quasi certamente come terzo partito, con uno score tra il 6 e l’8%. Per il resto, si profila un testa a testa fra Syriza e Nuova Democrazia, con il partito di sinistra avanti con il 26,2%, contro il 25,1% del partito di centrodestra. Il che apre la questione delle alleanze. Probabilmente la grande coalizione sarà alla fine inevitabile. E se continua quest’andazzo, la prossima volta potrebbero davvero aprirsi le porte per Alba Dorata.
Giuliano Lebelli
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1 commento
5 volte in 6 anni? almeno LORO votano…..