Londra, 12 set – Un “semplice” quanto insidioso passaggio parlamentare per far cessare la potestà legislativa Ue sulla Regno Unito. La Camera dei Comuni, ieri, ha approvato il Great Repeal (letteralmente: “Grande Revoca”) Bill, tappa fondamentale nel percorso della Brexit che porterà Londra al di fuori del consesso continentale.
Con il Great Repeal Bill – che abroga l’European Communities Act del 1972 – il Regno Unito regola il destino di quasi 20mila norme comunitarie che rischiavano, qualora la separazione con l’Ue si fosse conclusa senza accordi precisi, di lasciare un vuoto non indifferente e potenzialmente distruttivo per il corpus normativo d’oltremanica. La legge quadro era così l’unico modo, ha spiegato il ministro per la Brexit David Davies, di “evitare un divorzio caotico”.
326 i sì e 290 i voti contrari: questi i risultati della votazione. Una maggioranza non scontata: se le discussioni con le istituzioni europee sono irte di difficoltà, non meglio va sul fronte interno con il premier Theresa May sempre a rischio “inciampi” viste le resistenze di alcuni parlamentari – conservatori compresi – alle modalità con cui si sta procedendo alle trattative per dar corpo alla Brexit. Lo scarto tra favorevoli e oppositori della legge quadro votata ieri è comunque più ampio di quel che ci si attendeva alla vigilia (grazie anche al richiamo alla disciplina interna e al contributo di membri dell’opposizione favorevoli alla Brexit) segno che le tensioni in seno allo schieramento di governo sono forse destinare, almeno per ora, ad essere ricomposte. Dando così maggior forza al mandato di Davis nel negoziato con l’ex commissario Michel Barnier che, fra improvvisi stop e pochi cambi di velocità, sta da tempo procedendo a rilento.
Nicola Mattei