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Gran Bretagna, boom di stupri di immigrati. Per Scotland Yard è colpa nostra

by Giorgio Nigra
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Londra, 2 gen – La Gran Bretagna ha un problema con le gang di stupratori immigrati. Un problema bello grosso. Eppure, per Scotland Yard, i gruppi di violentatori “fanno parte della nostra società da secoli e secoli e secoli”. Insomma, è colpa nostra, mica loro. Parola di Cressida Dick, la prima donna nella storia a guidare il Metropolitan Police Service. La signora Dick – che già in passato ha fatto parlare di sé per il fatto di essere omosessuale dichiarata – ha pronunciato la sconcertante affermazione il 13 dicembre scorso, rispondendo alle domande su una serie di allarmanti casi di violenze su minori in cui la polizia si è mostrata a dir poco inetta. Il National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha dichiarato “inaccettabili” gli insuccessi della polizia nel proteggere i bambini. In 135 casi esaminati, avvenuti nel solo mese di novembre, il 93% delle volte l’intervento della polizia metropolitana è stato definito “inadeguato o migliorabile”, con una “deludente qualità delle indagini e dei risultati”. I casi di abusi sessuali su minori nel Regno Unito sono aumentati di quasi un terzo lo scorso anno, secondo le cifre diffuse dall’Nspcc. L’organizzazione ha affermato di aver girato in media 90 chiamate alla settimana alla polizia e ai servizi sociali circa giovani aggrediti sessualmente, con un aumento del 31% rispetto all’anno precedente.

Chi sono i violentati e chi i violentatori? Ovviamente gli abusi avvengono nei contesti più svariati, ma c’è una modalità agghiacciante che comincia a essere dominante: quella delle gang asiatiche. Lo spettro è quello del caso Rotherham, cittadina inglese dove, grazie alla copertura del politicamente corretto, una banda di stupratori ha violentato centinaia di minorenni tra il 1997 e il 2013. Piccolo particolare; quasi tutti gli stupratori erano asiatici di religione islamica, quasi tutte le vittime erano inglesi e bianche, dato che sembrerebbe aver determinato una certa reticenza da parte delle forze dell’ordine nell’affrontare il caso. Ancora a fine dicembre, tre uomini sono stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta. Ad oggi, 38 persone sono state arrestate, 18 sono state accusate e tre sono state condannate. Ma Rotherham è solo la punta dell’iceberg.
Tra il 2005 e il 2008, una banda pakistani ha commesso gli stessi identici reati a Rochdale. Il caso portò nel 2012 all’arresto di 9 uomini per crimini sessuali e traffico di bambine di 13 anni. E ancora: nel maggio 2013 una rete analoga è stata scoperta a Oxford, dove un gruppo di sette asiatici ha abusato con estremo sadismo di una serie di ragazzine, tutte bianche. Le possibili vittime della gang potrebbero essere anche 300. Mohammed Karrar, il capobanda, aveva anche marchiato le natiche di una vittima minorenne con la sua iniziale “M”, a significare che quella ragazzina era un oggetto di sua proprietà. C’è poi la gang di Telford, nella contea inglese dello Shropshire, dove almeno 100 ragazze sono state abusate tra il 2007 e il 2009 da una gang di pakistani. A Peterborough, nel Cambridgeshire, 10 uomini di origine pachistana, irachena curda, ceca e slovacca hanno commesso reati sessuali contro ragazze di età inferiore ai 12 anni. A Newcastle, una banda di diciassette uomini e una donna ha abusato sessualmente di ragazze adolescenti e giovani donne nel periodo 2010-2014. Gli uomini erano di origine bengalese, indiana, iraniana, irachena e pakistana. La donna era una bianca britannica di 22 anni. Il numero stimato delle vittime, che avevano un’età compresa tra 13 e 25 anni, sarebbe superiore a cento. Uno dei condannati, Badrul Hussain, avrebbe dichiarato: “Tutte le donne bianche sono buone solo per una cosa, scopare ed essere usate come spazzatura”.
A Keighley e nella città di Bradford, nello Yorkshire occidentale, dodici uomini stranieri sono stati condannati per gravi reati sessuali contro due ragazze bianche. Una, in particolare, aveva lavorato per il capobanda come corriere della droga. Quando aveva deciso di lavorare per lui, era stata apostrofata come “piccola spazzatura bianca” o “bianca bastarda”. Ad Halifax, un gruppo di 15 uomini asiatici sono stati condannati per gli stessi reati nel 2016. In totale, un centinaio di uomini potrebbero essere stati coinvolti nell’abuso della vittima principale, che aveva solo 13 anni all’inizio del suo calvario. A Derby, i membri di una gang immigrata sono stati accusati nel 2010 di 75 reati relativi a 26 ragazze. A Bristol, un gruppo di 13 uomini somali è stato condannato nel novembre 2014 per l’abuso di una serie di “ragazze bianche vulnerabili”, persuase del fatto che fare sesso con molti uomini faceva parte della “cultura e tradizione somala”.
In tutti questi casi, e ce ne sono anche molti altri, il copione è sempre lo stesso: una gang di immigrati, talvolta criminali incalliti, ma spesso ben inseriti nelle rispettive comunità; le vittime sono sempre ragazzine bianche provenienti da contesti difficili e famiglie problematiche, attirate e rese schiave con l’offerta di alcol e droga; molto spesso la polizia si è dimostrata reticente nell’affrontare di petto le denunce per non cadere nell’accusa di razzismo. La baronessa Sayeeda Warsi, il politico musulmano più anziano della Gran Bretagna ha spiegato al London Evening Standard che ci sono “uomini pakistani che credono che le ragazze bianche siano un bersaglio più facile” perché considerate esseri umani di “terza classe”. Il leader del gruppo dell’Ukip in Parlamento, Peter Whittle, ne ha chiesto conto alla signora Dick. La quale, tuttavia, ha minimizzato avventurandosi in un bizzarro excursus storico sulle gang di stupratori come elemento caratteristico della società britannica: “Non penso che questo fenomeno sia stato inventato negli ultimi anni, è qualcosa che ha fatto parte della nostra società per probabilmente secoli, secoli e secoli”, ha affermato. Il boss di Scotland Yard si è anche rifiutato di accettare la “caratterizzazione” dei recenti casi di cronaca in tema, che vedrebbero per l’appunto una chiara dimensione etno-culturale nelle violenze.
“Il fatto di dire ‘non riconosco la situazione’ è già in qualche modo un attenuarlo, è proprio ciò che ha portato al fatto che migliaia di ragazze siano state brutalmente abusate per almeno 20 anni”, ha risposto Whittle. Che ha aggiunto: “Se un gruppo di uomini bianchi avesse abusato di ragazze in particolar modo musulmane, questo fatto sarebbe stato trattato probabilmente come un crimine di odio”. Un rapporto del 2012 del commissario britannico per i minori afferma che il 90% degli abusi sessuali su minori da parte di bande in Gran Bretagna è stato commesso da asiatici britannici, e questo nonostante il fatto che gli asiatici rappresentino il 7% della popolazione. Ma, per Scotland Yard, è la nostra, di cultura, che va messa sotto processo, non quella degli immigrati. Non c’è altro da aggiungere.
Giorgio Nigra

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6 comments

ANTERO 2 Gennaio 2018 - 11:40

… colpa nostra ?

Reply
blackwater 2 Gennaio 2018 - 2:17

E’ il peccato originale dell’Europa,perchè in USA nella gran parte degli stati puoi girare tranquillamente armato (in più di 20 Stati in condizione di “open carry” cioè porto a vista della pistola in fondina) quindi il potenziale stupratore o gruppo di “asiatici” (non sono mai Giapponesi,quasi sempre pakistani) prima di marchiarti le natiche,magari si deve sorbire come assaggino un bel .45 ACP sul braccio).
In Europa invece,prima si fanno gli esperimenti sociali creando nella vecchia Gran Bretagna delle aree che di inglese hanno forse il cielo grigio, ma per il resto sono tante Islamabad,e poi dopo che la bomba etnica ti è esplosa in mano tra stupri etnici e terrorismo islamista,pensi di risolvere il problema con il sindaco pakistano e la capa della polizia omosessuale dichiarata (come se a noi ce ne importasse davvero qualcosa).
Che tristezza.
che tristezza.

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cenzino 2 Gennaio 2018 - 4:42

In tempi bui come il ns, essere omosessasuale comporta necessariamente essere più intelligenti della media umana. Ecco i risultati.

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Tony 2 Gennaio 2018 - 10:25 Reply
Aziz Khan, lo stupratore “inglese” che pubblicava tutte le molestie su Snapchat - Skytg24news.it 13 Marzo 2019 - 5:46

[…] Gran Bretagna le molestie sessuali iniziano ad essere una drammatica costante. In particolare, come riportato su questo giornale, le gang di stupratori immigrati hanno provocato una serie di casi di abusi sessuali, […]

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Aziz Khan, lo stupratore “inglese” che pubblicava le molestie su Snapchat 31 Gennaio 2020 - 2:18

[…] In Gran Bretagna le molestie sessuali iniziano ad essere una drammatica costante. In particolare, come riportato su questo giornale, le gang di stupratori immigrati hanno provocato una serie di casi di abusi sessuali, anche su […]

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