Washington, 27 giu – Ancora minacce dagli Stati uniti alla Siria. Secondo Washington il presidente siriano Bashar al Assad starebbe preparando un attacco chimico. Per questo avvertono: “Come abbiamo precedentemente affermato, gli Stati Uniti sono in Siria per eliminare lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria. Se tuttavia Assad conduce un nuovo attacco di massa usando armi chimiche, lui e i suoi militari pagheranno un alto prezzo”.
Il comunicato dell’amministrazione Trump sottolinea che le attività di cui Washington sarebbe stata messa al corrente “sono simili ai preparativi fatti dal regime prima del suo attacco del 4 aprile” scorso, quando ad essere bombardata, probabilmente da gas sarin, fu la provincia nord-occidentale di Idlib. Morirono oltre 70 persone, molti bambini.
Poco importa se le prove in mano agli Usa non reggessero l’accusa di uso di armi chimiche. E poco importa se anche il premio Pulitzer Seymour Hersh, basandosi sulle testimonianze di alti funzionari statunitensi, ha dimostrato la falsità di quell’accusa. Ad aprile l’attacco sui civili fu il pretesto per gli Stati Uniti per lanciare 59 missili su una base militare siriana. Questa volta staremo a vedere cosa celano davvero le minacce di Washington.
È interessante osservare quanto dichiara Nikki Aley, l’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu, che twitta: “La responsabilità di nuovi raid sui civili verrà addossata anche alla Russia e all’Iran, che appoggiano l’uccisione da parte del presidente della sua stessa gente”. La minaccia a Teheran suona come il pretesto per attaccar briga, così come quella nei confronti di Mosca. Soprattutto se si tiene conto che la scorsa settimana il ministro della Difesa russo ha minacciato di colpire jet americani o dei suoi alleati, dopo che Washington aveva abbattuto un aereo da guerra siriano.
L’avvertimento, o meglio la minaccia, della Casa Bianca a Damasco, inoltre arriva pochi giorni dopo un’altra dichiarazione da non sottovalutare. Quella del neopresidente francese Emmanuel Macron, che ha dichiarato: “La Francia non esiterà a bombardare la Siria anche da sola, se avverrà che armi chimiche siano utilizzate sul terreno”, allo scopo di “distruggere i magazzini di armi chimiche”. Un altro false flag in vista?
Anna Pedri