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Gli hacker attaccano Easyjet: rubati dati sensibili di 9 milioni di clienti

by Ilaria Paoletti
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Easyjet attacco hacker

Londra, 19 mag – Easyjet, compagnia aerea britannica low cost, ha annunciato di aver subito un massiccio attacco informatico definito «altamente sofisticato» che ha interessato ben 9 milioni di clienti, rendendo fruibili per gli hacker dati sensibili sui viaggi e in alcuni casi anche i dati delle carte di credito.

I dati “rubati” ad Easyjet

A quanto emerge, gli hacker che hanno attaccato il data base di Easyjet hanno avuto accesso a indirizzi e-mail, dettagli del viaggio e, per circa 2.208 persone, anche ai dati della carta di credito. La Easyjet lo ha reso noto in comunicato. La compagnia aerea, come molte altre in questo periodo, è già sottoposta a severe difficoltà a causa delle conseguenze economiche del coronavirus: «Prendiamo molto sul serio le questioni di sicurezza e continueremo a investire per migliorare ulteriormente il nostro ambiente» dichiara l’azienda nella nota.

I precedenti delle compagnie aree

Easyjet dichiara altresì di essere impegnata a in un’indagine che si spera porterà a capire le dinamiche del’evento: coinvolte nello sforzo anche le forze dell’ordine e il National Cyber Security Center. Tuttavia, Easyjet non è la prima compagnia aerea a subire questo “furto”: nel 2018 era capitato alla  British Airways che si era vista sottrarre i dati delle carte di credito di centinaia di migliaia di suoi clienti. Risultato? Una multa da 240 milioni di euro per la mancata difesa della privacy. Cathay Pacific, compagnia cinese, era stata attaccata sempre ne 2018 dagli hacker: in questo caso il “furto” di dati aveva interessato  9,4 milioni di passeggeri. I dati sottratti erano relativi al nome, nazionalità, data di nascita, recapiti (telefonici, email e domiciliari), numeri dei documenti di identità, numero identificativo frequent flyer, cronologia di viaggi e richieste al servizio clienti della compagnia aerea.

Ilaria Paoletti

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2 comments

Ermanno 19 Maggio 2020 - 5:03

Et voilà… E poi la App “immuni” sarebbe sicura al 100%..si,certo, allora mia nonna pilotava gli F16.. 😁😏😂

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Fabio Crociato 19 Maggio 2020 - 6:18

Non a caso si chiama rete.., sempre più estesa nella quale si resta impigliati sempre di più! A quando il risarcimento (quantificato preventivamente), immediato ad personam?!

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