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“Dura solo 30 secondi”: giustificare gli stupri in nome dell’antirazzismo

by Roberto Derta
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volantino stupri germaniaBerlino, 23 feb – Vedere le proprie donne stuprate e molestate a decine e decine in una sola notte. E nonostante questo stare dalla parte dei violentatori, in nome di una convinzione che non si arrende nemmeno davanti alla più cruda verità. Succede in Germania dove, dopo la drammatica notte di capodanno arriva un’altra, l’ennesima giustificazione di quanto é accaduto.

Uno stupro può durare 30 secondi, il razzismo dura per sempre. Fateli entrare“, é il testo di un volantino che sta circolando a Monaco e dintorni in questi giorni, accompagnato dall’immagine di una donna bionda con la testa fra le mani in segno di disperazione e dagli hashtag #refugeeswelcome, #antifa, #coexist e #diversity. Una provocazione, un falso? Sicuramente non è un’originale, dato che si rifà come struttura e contenuto ad un volantino della Brady Campaign, organizzazione americana contro l’uso eccessivo di armi, il quale recita “A rape can last 30 seconds, a murder last forever. Guns are not the answer”. Il che non dice nulla sull’autenticità, ma l’immagine circola comunque su diversi canali ufficiali della sinistra – non solo radicale – tedesca.

Il messaggio che vuole trasmettere é scontato: l’immigrazione porta con sé problemi sociali, i quali però vanno accettati in nome dell’ideologia antirazzista elevata a norma morale. L’antisessimo, mantra di moda fino a poco tempo fa, archiviato e gettato nel cestino nel giro di una sola, terribile notte. Il che non sarebbe nemmeno troppo un male, non fosse che i “problemi” di cui sopra sono stupri e violenze. Già a Colonia, città-simbolo di ciò che è successo un po’ in tutta la Germania per San Silvestro, il sindaco della sinistra “pane e accoglienza” Henriette Reker se ne era uscita arrivando quasi ad accusare velatamente non i sedicenti profughi ma…le stesse donne violentate. Negare la realtà, negarla a tutti i costi anche di fronte all’evidenza.

Roberto Derta

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4 comments

Alfredo 23 Febbraio 2016 - 12:38

Se il contenuto del messaggio fosse autentico non bisognerebbe nemmeno commentare; però si potrebbe individuare l’autore o gi autori per metterli nelle stesse condizioni di pericolo che hanno subito le vittime delle violenze sessuali e degli altri reati di predazione accaduti non solo in Germania, ma in tutta Europa. Poi aspetto le loro motivazioni per giustificare l’accaduto.

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Paolo 23 Febbraio 2016 - 4:30

Mi associo…

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Marco 24 Febbraio 2016 - 12:11

pure io

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le brebis galleux 15 Dicembre 2016 - 11:09

Ma veramente è tanto la verità che quest’immagine non più venire dagli antifa… parola di razzista (io !)

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