Berlino, 10 feb – La «delfina» di Angela Merkel, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha annunciato a sorpresa che non si candiderà alla carica di cancelliere. Di più: ha rassegnato le dimissioni da presidente della Cdu. Il motivo di questa grave decisione è tutto da ricercare nel terremoto politico causato dalle elezioni in Turingia. Nel Land di Erfurt, infatti, pochi giorni fa era stato eletto presidente il liberale Thomas Kemmerich, grazie ai voti di Cdu e Afd. Un risultato clamoroso che ha gettato nel caos l’intera Germania.
Un terremoto di nome Afd
Proprio come la Merkel e gli altri partiti, la Kramp-Karrenbauer aveva ribadito che i cristiano-democratici non avrebbero mai collaborato con i sovranisti di Alternativa per la Germania, ritenuti impresentabili nonostante siano da tempo la terza forza politica tedesca. Eppure, quel voto in Turingia – che ha generato il sospetto di un accordo segreto tra l’Afd e la sezione locale della Cdu – ha di fatto sconfessato la presidente del partito. E poco importa che Kemmerich, con tutta la pressione che gli è piombata addosso, abbia resistito solo 24 ore prima di dare le dimissioni. Il danno, ormai, era fatto.
La successione non sarà facile
Secondo quanto riferito da fonti interne, la Kramp-Karrenbauer avrebbe annunciato la sua decisione alla riunione della dirigenza di partito – tenuta all’oscuro di tutto – adducendo come motivazione che «parti della Cdu intrattengono rapporti poco chiari con l’Afd e la Linke». La Merkel avrebbe già ringraziato la sua ormai ex «delfina» per il lavoro svolto, pregandola però di mantenere la carica di ministro della Difesa. Naturalmente, questa mossa a sorpresa rimescola di parecchio le carte: tra un anno in Germania si terranno le elezioni nazionali, e la Cdu ha perso la sua candidata. La Kramp-Karrenbauer, infatti, era succeduta alla Merkel nel dicembre del 2018 alla guida del partito dopo vari rovesci elettorali. Una leadership che, però, non è mai veramente decollata. La Cdu, del resto, è in crisi da mesi, esattamente come i socialdemocratici. E la successione non sarà per niente agevole. Il bipolarismo Cdu-Spd, già provato dall’ascesa di Verdi e Afd, potrebbe quindi essere arrivato al capolinea. E ai sovranisti non resta che gongolare.
Valerio Benedetti