Berlino, 29 ott – Se in Italia Letta e la Bonino hanno subito abbassato le orecchie davanti ad Obama, ai tedeschi invece questa storia delle intercettazioni (giustamente) non è andata giù manco per niente. Quest’oggi, infatti, la Frankfurter Allgemeine Zeitung ha riportato, tra l’indignazione generale, il sunto di un articolo del New York Times di ieri in cui emergono nuovi dati in merito alla sorveglianza della Nsa ai danni della cancelliera tedesca, Angela Merkel.
Da quanto pubblicato dal quotidiano conservatore risulterebbe, quindi, che l’Agenzia di Sicurezza Nazionale statunitense non solo avrebbe ricevuto l’autorizzazione di tracciare le chiamate del cellulare privato della Merkel, ma avrebbe addirittura avuto il permesso di trascriverle. La cosa, ovviamente, ha destato stupore e stizza da parte dei tedeschi, i quali già avevano a malapena digerito le scuse e le dichiarazioni di Obama secondo le quale lui era all’oscuro di tutto. Ma anche la presidente americana della commissione dei servizi segreti, Dianne Feinstein, si è ritrovata spiazzata dalla notizia, e ha quindi prontamente presentato un’interrogazione al Senato.
Insomma, qui la sorveglianza su dati alquanto sensibili era stata autorizzata ed era diligentemente operante, ma nessuno, a quanto detto, ne sapeva niente. Chiaro che i tedeschi siano parecchio irritati, tanto che, secondo un sondaggio reso pubblico qualche giorno fa, sarebbe notevolmente calata la percentuale dei cittadini che ritengono gli Stati Uniti un buon alleato della Germania. La questione, dunque, è seria, e dimostra che si può esigere rispetto anche dall’America. Letta invece, come sempre, continua a calare le brache.
Valerio Benedetti