Roma, 11 gen – “Genodicio” di Israele contro i palestinesi. È l’accusa – pesantissima – presentata alla corte dell’Aja dal Sudafrica, come riportato dall’Ansa.
“Genocidio”: l’accusa del Sudafrica presentata all’Aja contro Israele
La sintesi si presenta così: “Israele ha commesso, sta commettendo e rischia di continuare a commettere atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza”. L’istanza è stata presentata da Pretoria il 29 dicembre scorso alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. E non sono mancate le reazioni, tra cui – ovviamente – la scontata indignazione di Tel Aviv. Un’accusa che verrà discussa tra oggi e domani in due udienze pubbliche al Palais de la Paix dell’Aja.
Gli oltre 23mila palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023, insomma, cominciano a fare rumore a tutti i livelli. Nella prima delle due giornate dedicate alla questione – quella di oggi – si dibatterà sulle argomentazioni dall’accusa, che verranno illustrate dalla delegazione sudafricana, guidata dal ministro della Giustizia Ronald Lamola: un team di diplomatici, avvocati e politici di cui fa parte anche Jeremy Corbyn, l’ex leader laburista britannico più volte accusato in patria – che strano- di antisemitismo. Secondo il Sudafrica, Israele sta violando la Convenzione contro il genocidio che ha ratificato nel 1950. Ovviamente gli Stati Uniti, così come la Gran Bretagna, si sono immediatamente schierati al fianco di Israele.
L’intento di “distruggere i palestinesi in quanto gruppo nazionale”
Nelle 84 pagine presentate all’Aja, si legge che gli “atti e le omissioni di Israele rivestono carattere di genocidio perché accompagnano l’intento specifico richiesto di distruggere i palestinesi di Gaza in quanto parte del gruppo nazionale, razziale ed etnico più ampio dei palestinesi”. Inoltre, Israele non adempirebbe “ai suoi obblighi di prevenire il genocidio, né a quello di perseguire” i responsabili “dell’incitamento diretto e pubblico a commettere genocidio” secondo quanto previsto dalla Convenzione. Da qui la richiesta del Sudafrica alla Corte di imporre “misure cautelari”, quali ordinare a Israele di cessare le uccisioni e “i gravi danni fisici e mentali inflitti” ai palestinesi di Gaza per consentire l’accesso agli aiuti umanitari nella Striscia.
La replica di Tel Aviv: “Accuse infondate”
Ovviamente, per Tel Aviv le accuse sono “infondate”, e domani sarà la squadra di avvocati di Israle, guidata anche dal britannico Malcolm Shaw, a spiegare le ragioni della guerra di Israele nella Striscia. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che “non c’è niente di più atroce e assurdo” della causa intentata dal Sudafrica, mentre il governo di Benyamin Netanyahu ha aperto un sito web “per mostrare al mondo alcuni dei crimini contro l’umanità commessi da Hamas”. Inoltre, “domani compariremo davanti al tribunale dell’Aja: questo sito aiuterà lo Stato di Israele nella sua missione di ricordare al mondo che siamo vittime dell’evento terroristico senza precedenti che abbiamo vissuto”, ha spiegato il portavoce del primo ministro.
Alberto Celletti