Roma, 2 dic – Israele ha portato nuovi raid aerei sulla parte meridionale della Striscia di Gaza, distruggendo tre moschee a Khan Yunis: lo riferiscono media palestinesi. La guerra si riprende la scena, oscurando le immagini di distensione che in questi giorni avevano accompagnato il prolungato scambio di prigionieri.
Riprendono i raid sulla Striscia di Gaza
Risuonano le parole di Benyamin Netanyahu, che ha promesso: “Andremo avanti fino alla distruzione totale di Hamas”. Poco dopo le sei – l’ultima ora di tregua concordata – l’esercito israeliano ha annunciato che Hamas aveva “violato la pausa operativa” lanciando razzi ed in risposta è ripartita l’offensiva. Opposta la versione della fazione palestinese, secondo cui Israele avrebbe rifiutato tutte le offerte per un ulteriore rilascio di ostaggi, avendo già deciso di tornare a bombardare. Nel primo giorno di conflitto dopo la tregua Israele ha reso noto di aver colpito “200 obiettivi terroristici” in tutta Gaza, tra “aree piene di esplosivi, tunnel, postazioni di lancio e centri di comando operativo”. Il ministero della Sanità di Hamas ha denunciato che almeno 178 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti, e quasi 600 feriti. Anche tre giornalisti tra le vittime. A peggiorare la situazione per la popolazione, oltre la ripresa totale del conflitto, l’interruzione del passaggio degli aiuti da Rafah.
Sergio Filacchioni