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Francia, la rivolta dei generali contro l’immigrazione selvaggia

by Giuliano Lebelli
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piquemalRoma, 8 feb – Christian Piquemal sarà giudicato il prossimo 12 maggio. Il generale francese, ex capo della Legione Straniera, era stato arrestato a Calais per aver partecipato a una manifestazione vietata contro l’invasione immigratoria, organizzata dal movimento tedesco Pegida. Il processo per direttissima si sarebbe dovuto svolgere oggi a mezzogiorno nel tribunale di Boulogne-sur-Mer, al cui esterno si erano già radunati militanti identitari che sventolavano bandiere francesi, ma dopo l’arresto l’ex militare ha avuto un malore ed è stato ricoverato (ricordiamo che l’uomo ha 76 anni). Da qui lo spostamento del processo.

Intanto il trattamento subito da un così alto rappresentante delle forze militari francesi, già consigliere di tre governi sotto la presidenza Mitterrand, non cessa di suscitare scalpore, in Francia. Se il Front national si schiera compatto con Piquemal, anche il partito di Sarkozy ha lamentato l’atteggiamento poliziesco da “due pesi e due misure”. Ma a far scalpore sono soprattutto le prese di posizione ancora interne all’esercito. L’ultimo attestato di solidarietà al graduato sotto processo arriva da un altro generale, Didier Tauzin, ex comandante del 1° Reggimento paracadutisti di fanteria di marina dal 1992 al 1994, con il quale ha partecipato alle operazioni in Ruanda, difendendo in seguito il contestato operato dell’esercito francese.

In seguito all’arresto di Piquemal, Tauzin ha emesso un comunicato eloquente, in cui ha dichiarato: “In Francia si lascia tranquillo chi mette il fuoco e si persegue chi tenta di spegnerlo”. Riguardo all’arresto dell’ex capo della Legione straniera, Tauzin ha dichiarato che “si tratta di un incidente grave”. Seguono parole importanti sul collega arrestato: “Il generale Piquemal, che conosco personalmente e per il quale ho un profondo rispetto, sapeva che la sua presenza a tale manifestazione era illegale in seguito al divieto della prefettura dettato dal ministro Cazeneuve. Egli era pronto a pagarne il prezzo per delle ragioni superiori alla legalità: il servizio nei confronti della Francia e la difesa dei francesi di fronte alle ondate migratorie”. Precisando che l’ex ufficiale della Legione straniera “non può in alcun caso essere considerato come un razzista”, Tauzin ha ringraziato Piquemal ma ha anche invitato a non cedere alle provocazioni e a non farsi trascinare in una risposta violenta. Segue un duro attacco nei confronti dell’esecutivo: “Questo governo – la cui incompetenza confina sempre più con l’illegittimità – ci provoca e spera di farci passare dalla parte del torto. Non cediamo alle manipolazioni e prepariamo l’avvenire con determinazione”. Malgrado il reiterato appello alla calma, un ex generale che accusa il proprio governo di essere illegittimo e parla di ragioni superiori alla legalità lascia intendere che in Francia qualcosa di nuovo sta davvero per succedere.

Giuliano Lebelli

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Andre 9 Febbraio 2016 - 8:20

Quando la canaglia impera….

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