Roma, 19 mar – Grazie alla lungimiranza di De Gaulle la Francia non ha mai abbandonato la politica nucleare sia sul piano militare che civile. Nonostante le numerose criticità presenti nelle scelte di Orano (fino al 2017 Areva, controllata statale dell’energia) la Francia – attraverso accordi con la Cina e la Russia – ha posto in essere in Europa una politica energetica autonoma caratterizzata da molta spregiudicatezza e volta a tutelare i propri interessi.
L’espansionismo energetico cinese
Dopo aver usato Areva come esca (si allude alla presenza cinese nel capitale a partire dal 2015) Pechino sta entrando nel circolo ristretto del mondo dell’energia nucleare attraverso lo sviluppo di una propria centrale elettrica in fase di commercializzazione nel mondo. E’ del 2012 la firma di un accordo di collaborazione per lo sviluppo di un nuovo reattore di 1000 megawatt, a seguito del quale alcuni analisti hanno sollevato legittimi timori riguardo ai possibili trasferimenti di tecnologia nucleare verso la Cina, in un’area molto sensibile come quella africana.
D’altronde la politica posta in essere dalla Cina in campo nucleare si evince chiaramente dalla presenza cinese con 4 reattori in Pakistan, con l’acquisizione di un contratto in Romania per i reattori 3 e 4 di Cernavod, con la partnership tra l’industria nucleare cinese Cgnp e quella francese Edf e con la costruzione della centrale nucleare di Hinkley Point nel Regno Unito. Inoltre la Cina ha posto in essere rapporti di collaborazione in questo contesto in Egitto, Sud Africa, Turchia, Regno Unito, Iran, Kenya, Sudan, Armenia, Argentina e Kazakistan.
La Russia insegue
La Cina non si accontenta di fare affidamento sullo sviluppo del nucleare, ma sta anche investendo su altre altre fonti di energia come quelle sostenibili (solare ed eolica). Una politica così offensiva renderà il Paese uno dei paesi di punta nei prossimi decenni nel contesto della politica energetica e anche per questo la Russia con Rosatom si sta muovendo in modo altrettanto competitivo.
Rosatom è stata fondata nel 2007 e impiega oltre 255mila persone in 40 paesi. L’azienda mira a garantire la gestione dei progetti e della flotta nucleare della Federazione Russa. Il gruppo è stato in grado di sviluppare collaborazioni utili, in particolare sempre con Areva, sul sistema di comando e controllo della sicurezza. La tecnologia denominata TELEPERM XS e realizzata da Parigi ha consentito a Rosatom di modernizzare i suoi sistemi. Grazie a questa partnership l’industria nucleare russa è in grado di soddisfare gli standard e i requisiti di sicurezza nucleare, come dimostrato dalle apparecchiature della centrale Novovoronezh-2, di Leningrado-2, e l’integrazione di componenti per la modernizzazione delle unità 3 e 4 della centrale elettrica di Kola.
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