Roma, 15 gen – E’ di oggi l’ennesima notizia riguardante le fake news, che ormai dall’inizio del 2017 infestano le pagine dei giornali e ossessionano i più noti intellettuali. Arrivano da Bruxelles le affermazione della Commissaria Mariya Gabriel, membro del Gruppo di alto livello che si sta occupando della lotta alle cosiddette bufale. La Commissaria ha oggi affermato: “Le false informazioni si diffondono ad un ritmo inquietante, e minacciano la reputazione dei media, il benessere delle nostre democrazie, e i nostri valori democratici. Per questo dobbiamo elaborare meccanismi per identificare le fake news e limitarne la circolazione. Se non prendiamo misure a livello europeo, il rischio è grande che la situazione si avveleni”.
Le intenzioni sono buone e nessuno si permetterebbe di dire che le notizie false sono un bene per il dibattito pubblico, ma un’altra cosa è istituire gruppi che si occupino di censurare le informazioni da loro ritenute false. Se da un lato le fake news sarebbero un rischio per la democrazia, o meglio per la formazione di opinioni fondate su fatti reali, c’è d’altro canto il pericolo che un intervento dall’alto finisca per selezionare le notizie non in base a criteri “ scientifici “, ma in base a posizioni politiche. Sorge quindi un nodo importante da sciogliere: chi e come determinerà quali notizie sono false? Come possiamo assicurarci che la strumentalizzazione di questi fenomeni non finisca per diventare un controllo delle informazioni da parte delle élite, che potrebbero eliminare le news a loro sgradite?
Dario Dedi
2 comments
Articolo ottimo,ma troppo tiepido……. Voi che ne avete modo e possibilità dovrete prima o poi parlare di questi presunti esperti, burocrati europei strapagati e servi delle sinistre,che altro compito non hanno se non affamarci,renderci ancora più schiavi,sottometterci al pensiero unico dei soros e della boldrini di turno……..mi pare chiaro che coloro che non la pensano come loro e si permettono di sconfessarli siano portatori di fake news……….sento aria di dittatura,puzza di brogli e desiderio di mettere il bavaglio a chi ancora crede nella patria.
Concordo con Raffo.