Parigi, 27 mag – Emmanuel Macron superato dai sovranisti. Alle elezioni europee in Francia il Rassemblement National (Rn) di Marine Le Pen ha ottenuto il 23,43% dei voti, confinando al secondo posto Renaissance, la lista supportata dal presidente Emmanuel Macron e guidata da Nathalie Loiseau, al 22,4%. Pur vincendo il testa a testa, il risultato del Rn è tuttavia leggermente inferiore rispetto al 25,4% delle europee del 2014. Un sorprendente terzo posto (ma in linea con l’exploit dell'”onda verde” che in questa tornata elettorale ha travolto molte delle nazioni chiamate alle urne) per i verdi con la lista Europa Ecologia-I Verdi (EELV) di Yannick Jadot che si porta a casa il 13,2% dei consensi. Male invece per tutti gli altri: scende all’8,2% l’Unione della destra e del centro di Francois Xavier Bellamy, non va oltre il 6,3% il Partito Socialista con Place Publique di Raphael Glucksman, così come il partito di Jean-Luc Mèlenchon La France Insoumise (LFI, sinistra radicale).
Affluenza record
La tornata elettorale, che registra l’affluenza record del 50,4%, – la partecipazione più alta in assoluto dal 1979 – contrassegna l’ultimo sconvolgimento del panorama politico francese. Gli attori politici del momento sono due, Macron e Le Pen, mentre tutti gli altri rimangono relegati ad agonizzare sullo sfondo. “Rassemblement National è diventato il primo partito ma soprattutto (…) il movimento della futura alternanza”, ha commentato Le Pen. E non ha perso tempo, mettendo subito alle strette Macron: “Il presidente deve sciogliere l’Assemblea nazionale e convocare nuove elezioni, con la proporzionale”, ha dichiarato ieri una volta usciti i risultati degli exit poll e auspicando la “formazione di un gruppo potente all’Europarlamento”.
Lezione di umiltà
Il giovanissimo capolista di Rn, il 23enne Jordan Bardella, nel ringraziare gli elettori ha sottolineato che “questa mobilitazione inedita in un’elezione europea negli ultimi 25 anni testimonia un sussulto popolare“, ed è “una lezione di umiltà al presidente della Repubblica”, che aveva “trasformato questo voto in un plebiscito”. I francesi, ha proseguito Bardella, “hanno respinto lui e le sue politiche, non è solo la politica e la persona di Macron che hanno deluso, è l’Ue, che deve rivedere la sua politica sociale, economica e migratoria“. Gli fa eco il portavoce di Rn, Sèbastien Chenu, che parla di una “vittoria dei francesi disprezzati, bastonati e insultati da Macron”. E mentre Macron parla di “risultato onorevole”, il premier Edouard Philippe non può che alzare le mani di fronte all’evidenza: “Quando si arriva secondi in un’elezione non si può dire di aver vinto”.
Cristina Gauri